Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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La pronuncia definitiva su quale sarà quest’anno l’importo della cedola di Generali arriverà la prossima settimana, con la convocazione di un apposito cda e in ogni caso prima del 16 aprile, data ultima per il deposito delle domande in vista dell’assemblea del 30 aprile. È c’è un nuovo elemento da considerare: il collegio sindacale della compagnia, come anticipato da www.milanofinanza.it, ha invitato il consiglio di amministrazione di Generali a muoversi con prudenza. L’organo presieduto da Carolyn Dittmeier e partecipato da Lorenzo Pozza e Antonia Di Bella si è riunito lo scorso 3 aprile e nella relazione messa a punto in vista dell’assemblea, che si terrà eccezionalmente a porte chiuse a Torino per l’emergenza coronavirus, ha sottolineato l’importanza che il consiglio di amministrazione «assuma la propria determinazione secondo un approccio di ragionata prudenza, coerente con l’attuale situazione di incertezza».
Cattolica ha nominato Atanasio Pantarrotas nuovo cfo della compagnia assicurativa, destinato a prendere il posto di Enrico Mattioli che a fine aprile lascerà la società. Ieri il consiglio di amministrazione di Cattolica Assicurazioni, presieduto da Paolo Bedoni, ha accettato le dimissioni di Mattioli, vicedirettore generale e Ccf (Chief Financial Officer) del gruppo.
Lo shock provocato dall’epidemia ha stravolto anche il modo di risparmiare. L’approccio alla finanza personale è più difficile da rilevare perché ancora sotto traccia, ma si presentano come altrettanto incisive. E capirle il prima possibile è fondamentale perché è opportuno che da queste partano gli intermediari, banche, reti, compagnie di assicurazione e società di gestione per impostare fin da subito la strategia migliore da attuare per affrontare un mercato, quello della gestione del risparmio, che è sempre più competitivo vista la compressione dei margini.
Il governo arruola la Consob nella campagna antiscalate ostili. Il decreto credito approvato lunedì dal Consiglio dei ministri, oltre a fornire liquidità alle imprese e rafforzare il golden power, dà infatti alla autorità guidata da Paolo Savona la possibilità di abbassare al 5% la soglia che fa scattare l’obbligo per gli acquirenti di una partecipazione in società quotate di dichiarare gli obiettivi per i quali l’operazione viene effettuata e anche se ha l’intenzione di proseguire negli acquisti, se agisce da solo o in concerto ecc. Insomma, una serie di veri e propri alert anti-scalata, che adesso, su input della Consob potranno essere lanciati anche a partire dal 5% di quote acquisite, mentre oggi la soglia più bassa è fissata al 10%
A marzo la raccolta netta totale di gruppo Banca Mediolanum ha toccato il record di 1,37 miliardi, che porta il dato dall’inizio dell’anno a quasi 3,3 miliardi. La raccolta netta in risparmio gestito si attesta a 156 milioni. Nel mese le erogazioni di mutui e prestiti a favore della clientela salgono a 199 milioni. Per quanto riguarda il business assicurativo, la raccolta premi a marzo ammonta a 8,3 milioni.

  • Generali, prudenza sulla cedola
Il collegio sindacale di Generali ha invitato il cda alla prudenza nella politica del dividendo. L’organo presieduto da Carolyn Dittmeier e partecipato da Lorenzo Pozza e Antonia Di Bella, nella relazione messa a punto in vista dell’assemblea del 30 aprile che si terrà a porte chiuse a Torino, ha richiamato l’importanza che il board «assuma la propria determinazione secondo un approccio di ragionata prudenza, coerente con l’attuale situazione di incertezza». Un invito piuttosto esplicito in vista della riunione del consiglio di amministrazione del gruppo guidato da Philippe Donnet, atteso per discutere la questione cedole dopo le pronunce delle authority europea (Eiopa) e italiana (Ivass), che hanno chiesto alle compagnie assicurative di mettere fieno in cascina e di ridurre o annullare i dividendi per far fronte al periodo di incertezza provocato dal coronavirus. Ora toccherà al cda del Leone, previsto nei prossimi giorni, decidere se confermare la rermunerazione già annunciata al mercato, pari a 96 centesimi per azione grazie al robusto Solvency II, come fatto da Allianz nei giorni scorsi (9,60 euro ad azione), oppure se fare un passo indietro parziale o totale, fissando una nuova data per la cedola.
  • Raccolta a 1,4 miliardi per Banca Mediolanum
Banca Mediolanum ha realizzato in marzo una raccolta netta positiva per 1,4 miliardi di euro, che porta a 3,294 mld il dato da inizio anno. Le erogazioni per mutui e prestiti sono ammontate a 199 milioni (610 mln nei tre mesi). Sul fronte assicurativo la raccolta delle polizze di protezione è stata di 8,3 milioni (20,5 mln). «I forti flussi nel risparmio amministrato hanno beneficiato della promozione appena conclusa, attraverso cui abbiamo offerto ai clienti in Italia il 2% lordo sulle nuove masse vincolate in conto corrente», ha spiegato l’a.d. Massimo Doris, evidenziando «lo straordinario risultato di 404 milioni di raccolta netta gestita».
  • Cattolica, lascia Mattioli Il nuovo cfo è Pantarrotas
Il vicedirettore generale e direttore finanziario di Cattolica assicurazioni, Enrico Mattioli, ha rassegnato le dimissioni «per motivi personali e professionali». Il cda ha nominato Atanasio Pantarrotas responsabile finanziario. Sarà operativo dal 1° maggio. Pantarrotas ha avuto una lunga esperienza come analista finanziario, seguendo prevalentemente le compagnie assicurative quotate in vari istituti, per poi entrare nel gruppo Cattolica nel 2015 dove ha ricoperto diversi incarichi. Intanto la fondazione Cariverona ha ridotto la quota nel capitale di Cattolica all’1,064%, mentre l’imprenditore Giuseppe Pilenga detiene l’1,437%

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  • Messina “Da noi 50 miliardi di crediti ma le imprese forti facciano la loro parte”
Come milioni di italiani anche Carlo Messina da un mese lavora «da casa, con totale efficacia ed efficienza, al pari di quasi tutti i nostri 100 mila dipendenti – racconta l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo – . Il vero limite, per me, è non poter guardare negli occhi le persone per trasmettere al meglio i messaggi di empatia e di forza più che mai centrali in questo momento». Secondo il banchiere romano «se l’Italia si gioca bene questa grave crisi potrà uscirne anche rafforzata: ma a patto che ognuno faccia in pieno la sua parte, sia di cittadino sia di elemento attivo del sistema economico». Il che a suo parere vuol dire: aumentare le donazioni per l’emergenza attuale e per quelle sociali future («rischiamo 10 milioni di poveri, e in quel caso rialzarsi sarà molto più difficile»); ricapitalizzare le imprese per tutti i proprietari che hanno accumulato ricchezza «in Italia e ancor più all’estero»; ridurre il debito pubblico cartolarizzando parte del patrimonio immobiliare, con l’ausilio di quel che verrà dall’Europa, e che «se passasse dalla Bei potrebbe portare a un contributo di finanziamenti fino a 100 miliardi per il Paese, senza alcuna condizionalità».
  • Anche i miliardari in crisi Uno su due è meno ricco Bezos si conferma il primo
Miliardari che perdono una fortuna. Altri che portano a casa guadagni stratosferici e inaspettati. La pandemia lancia Eric Yuan: il fondatore di Zoom, entra per la prima volta, nel club dei super ricchi del mondo. La rivista Forbes assegna all’industriale cinese un patrimonio di 5,5 miliardi di dollari. Il motivo è chiaro. Prima in Oriente, poi negli Stati Uniti e in Europa, milioni di persone, costrette a casa dal coronavirus, hanno iniziato a usare la sua app per videoconferenze. E il valore dell’azienda, nella stagione dello smart working planetario, si è impennato. Tanti altri ricchi, invece, stanno piangendo. Forbes – che il primo marzo assegnava a Donald Trump un patrimonio personale da 3,1 miliardi – cinque settimane dopo rifà i conti. L’inquilino della Casa Bianca, imprenditore di lungo corso, ha perso un miliardo di dollari in poco più di un mese. Tanti altri soffrono, si fa per dire, quanto lui. Forbes calcola che il paradiso dei Paperoni ha 158 teste in meno. Se l’anno scorso erano 2153, quest’anno i miliardari del pianeta si riducono a 2095. La metà di questi imprenditori registra guadagni in calo (e le perdite hanno preso forma, in molti casi, negli ultimi 12 giorni). I loro patrimoni complessivi scendono dunque da 8700 miliardi ad “appena” 8000. In Italia, una serie di conferme: Giovanni Ferrero (24,5 miliardi), Leonardo Del Vecchio (16,1 miliardi), il pescarese Stefano Pessina (farmaceutica e cosmetica, 10,2 miliardi), Silvio Berlusconi (5,3 miliardi). Ma c’è tanta Italia anche in una speciale classifica che Forbes propone quest’anno. L’hit parade della beneficenza. Tra chi sta aiutando i nostri ospedali a fronteggiare l’epidemia ci sono, nelle prime posizioni, Armani, i Benetton, la famiglia Berlusconi.

  • Generali, i sindaci chiedono «prudenza» sul dividendo
Dopo Ivass ed Eiopa anche il collegio sindacale delle Generali richiama il board della compagnia alla massima prudenza sulla distribuzione del dividendo. Il tema arriverà sul tavolo del consiglio di amministrazione la prossima settimana, probabilmente tra martedì 14 e mercoledì 15 aprile, per quella che dovrebbe essere una decisione definitiva sulla delicata questione. Sul mercato, alcuni analisti, tra i quali Bofa, tendono a paragonare Generali, sotto il profilo patrimoniale, ad Allianz, che sembra ormai orientata, dopo l’ultima presa di posizione della Bafin (la Vigilanza tedesca), a distribuire la cedola. Lo stesso farà Zurich, che tuttavia non è un soggetto regolato dall’Eiopa. Queste due prese di posizioni potrebbero però rappresentare un punto di riferimento per Trieste che potrebbe seguire le orme dei due gruppi. Complice peraltro un bilancio 2019 che si è chiuso con risultati record. Anche grazie a quanto messo a disposizione dalle controllate.
  • Anima apre al risiko: «La crisi spingerà le fusioni»
«Occorrerà tempo e dipenderà da quanto a lungo si protrarrà questa situazione, da come si uscirà dal blocco delle attività o da eventuali ricadute, ma una cosa è certa: i segni del passaggio del coronavirus rimarranno sul Paese e sul nostro settore, anche dopo il graduale rientro alla normalità». L’idea che il mondo non sarà più come prima, anche per l’industria del risparmio, è ben chiara nella mente di Alessandro Melzi d’Eril, che probabilmente si sarebbe augurato un periodo meno turbolento per assumere il timone di Anima Holding. La sua nomina ad amministratore delegato – una scelta nel solco della continuità aziendale per la successione di Marco Carreri, che lo aveva già indicato come candidato ideale – è avvenuta proprio nella fase più acuta di Covid-19: una crisi che, spiega a Il Sole 24 Ore l’ex d.g. del gruppo Anima, «potrebbe anche accelerare il processo di aggregazione già in atto nel risparmio».
  • Cattolica, esce Mattioli Intanto Cariverona vende
L’azionariato di Cattolica registra il ribaltone al vertice dello scorso novembre. In particolare, la Fondazione CariVerona che, con la compagnia in mano ad Alberto Minali aveva costruito una posizione importante e pari al 3,4%, ora risulta detenere appena l’1%. Una discesa avvenuta probabilmente in perdita stante un prezzo di carico di 7,25 euro e un valore di vendita prossimo ai 5,2 euro. Lo scorso autunno l’ente aveva giustificato un primo parziale ridimensionamento proprio in conseguenza della staffetta tra le prime linee dovuta al ritiro delle deleghe in capo a Minali. Al contempo, però, è emerso tra gli azionisti Giuseppe Pilenga con un pacchetto dell’1,1%. Pilenga è già membro del patto del Car di Ubi, di cui Cattolica ha l’1%, e in cui figura nel comitato di presidenza anche Mario Cera, consulente legale del cda della compagnia assicurativa, anche per la delicata vicenda del cambio della governance. A tutto questo ieri si sono sommate le dimissioni dall’azienda del vice direttore generale e cfo Enrico Mattioli. Il manager, arrivato a settembre 2017, con Minali ceo, ha lasciato la compagnia per motivi di «carattere personale e professionale». Al suo posto è stato nominato Atanasio Pantarrotas, entrato in Cattolica nel 2015.
  • Mediolanum. Raccolta netta marzo  a 1,37 miliardi
A marzo Banca Mediolanum ha registrato una raccolta netta pari a 1,37 miliardi di euro, grazie alla promozione sul nuovo conto corrente. La componente legata al gestito è cresciuta 156 milioni, mentre da inizio anno il dato generale è positivo per 3,29 miliardi (795 milioni il gestito).
  • Azimut. Masse a 51,4 miliardi, conferma dividendo
Azimut ha registrato a marzo 2020 una raccolta netta positiva per 52 milioni di euro, portando il dato da inizio anno a circa un miliardo. Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato si attesta a fine marzo a 51,42 miliardi. Confermato il pagamento del dividendo di un euro a maggio e l’obiettivo di un utile netto di almeno 300 milioni per il 2020.

Handelsblatt

 

  • Bafin non vede gli assicuratori vita a rischio a causa della crisi da coronavirus
Il regolatore del mercato finanziario Bafin considera la situazione degli assicuratori vita tedeschi complessivamente gestibile nella crisi coronavirus. “Ciò è dovuto alle misure che l’industria ha già adottato, ma anche perché il regime di vigilanza di Solvency II è abbastanza solido”, ha dichiarato il direttore esecutivo Frank Grund al “Börsen-Zeitung”. L’insieme di regole offre la flessibilità necessaria per poter reagire a tali situazioni. “La situazione non è una minaccia all’esistenza del settore”.
Bafin non vede attualmente alcun problema rilevante con i rapporti di solvibilità degli assicuratori sulla vita: il rapporto tra fondi propri e capitale richiesto e quindi un indicatore della capacità di resistenza di una società alle crisi, ha affermato Grund.