Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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La Commissione Europea ha lanciato «Sure», un fondo da 100 miliardi di euro che permetterà di dar vita a una sorta di cassa integrazione europea tutelando i posti di lavoro durante la crisi del coronavirus e facilitando la ripresa delle imprese una volta che l’emergenza sarà finita. La vera novità di rilievo è però che il nuovo piano di Bruxelles prevede l’emissione di obbligazioni comuni. Il fondo Sure, come ha scritto MF-DowJones, raccoglierà risorse sui mercati emettendo bond con tripla A, quindi a tassi bassissimi, che girerà poi ai Paesi che hanno bisogno di prestiti con scadenze a lungo termine. «È la Commissione Ue che va sui mercati ed emette bond. La Commissione ha la tripla A, ovvero la possibilità di ottenere sul mercato dei titoli dei bond con interessi bassissimi, e presta questi quattrini con scadenze di lungo termine ai diversi Paesi. I Paesi che lo utilizzeranno di più saranno i Paesi con alto debito, ovviamente, perchè hanno molta più difficoltà ad avere fondi», ha puntualizzato il commissario Ue all’economia Paolo Gentiloni. «È la prima risposta comune dei Paesi europei» alla crisi, «il primo esempio concreto, un passo forse storico, e comincio a essere ottimista sul fatto che altri ne seguiranno», ha aggiunto Gentiloni.
Il Mes è al lavoro su due tipologie di prestiti da fornire agli Stati per contrastare l’impatto economico del coronavirus. Accanto alla linea precauzionale già esistente (nota con l’acronimo Eccl) si sta valutando uno strumento del tutto nuovo, chiamato Rfi (Rapid financing instrument), che sarebbe «disegnato su misura per le emergenze come quella causata dall’epidemia», sul modello di un simile programma del Fmi. È quanto emerge nella bozza tecnica di term sheet del Mes sul sostegno alla crisi pandemica, visionato da MF-Milano Finanza. Il primo strumento, l’Eccl, è in fase di discussione più avanzata. Gli Stati potranno chiederli entrambi: uno non esclude l’altro. Le decisioni finali saranno comunque prese a livello politico, assieme alle altre che riguardano la Bei, la Commissione Ue, il bilancio europeo e il debito comune. In tal senso sarà un appuntamento importante l’Eurogruppo del 7 aprile. Ecco le principali caratteristiche in discussione delle due tipologie di prestiti legate al Mes.
Un colpo al cerchio e uno alla botte. Il gruppo Unipol esce dalla diatriba dividendi con una soluzione che tenta di accontentare tutti: Unipol Sai ha confermato la cedola che era stata annunciata al mercato nelle scorse settimane, pari a 0,16 euro per azioni, che rappresenta una crescita dell’10% rispetto a un anno fa. Mentre Unipol Gruppo ha deciso di attenersi strettamente alle richieste arrivate nei giorni scorsi dell’Ivass, che aveva invitato le compagnie alla massima prudenza, viste le incertezze determinate dal coronavirus. La capogruppo ha così sospeso la proposta di distribuzione del dividendo all’ordine del giorno dell’assemblea degli azionisti convocata per il 30 aprile che era stato fissato a 0,28 euro, che avrebbe rappresentato un incremento del 58% rispetto agli 0,18 euro dello scorso anno.
Il coronavirus potrebbe danneggiare il business degli assicuratori del credito olandesi di Atradius e anche i francesi di Coface (di recente acquisiti dall’americana Arch Capital) rischiano di esserne colpiti. Mentre i tedeschi di Euler Hermes, controllati da Allianz, sembrano avere spalle più larghe. Parola della società di rating Moody’s, che nei giorni scorsi ha rivisto i rating delle principali società ci si occupano dell’assicurazione del credito. Per Coface (A2) e le sue controllate, e per Atradius (A2) l’outlook è stato rivisto da stabile a negativo, mentre per Euler Hermes (Aa3) e per la controllata israeliana Icic (A3) il giudizio resta stabile. Le piccole e medie imprese, alle quali gli assicuratori del credito hanno un’esposizione significativa, sono particolarmente vulnerabili nell’attuale contesto, con molte aziende a rischio di insolvenza in caso di interruzione prolungata dell’attività, in assenza di un sostegno pubblico efficace.
In una situazione di emergenza c’è bisogno di sostituire la rigidità della regole alla flessibilità della ragione, arrivando a restituire parte dei premi assicurativi alle imprese se l’attività è ferma e il rischio di subire sinistri si è di fatto ridotto a zero. È l’appello che Luciano Lucca, presidente di Assiteca, lancia alle compagnie di assicurazioni e all’Ania, l’associazione di categoria, per andare incontro alle imprese, specie le più piccole, alle prese con la paralisi dell’attività per l’emergenza coronavirus. Lo stesso Lucca è un imprenditore; classe 1948, nato a Milano, ha creato Assiteca, oggi primo broker italiano quotato all’Aim, praticamente da zero, sfidando i big internazionali del brokeraggio assicurativo che in più di qualche occasione gli hanno fatto offerte d’acquisto. Nel suo mestiere è l’anello di congiunzione tra le società (oggi ne serve oltre 4.500) e le compagnie che sprona all’azione. «Serve un atto di coraggio del settore», dice Lucca, che è anche vicepresidente di Acb, associazione dei broker, lanciando questo appello dalle colonne di MF-Milano Finanza, «che non vuole essere polemico», sottolinea, «ma che punta a proporre una serie di interventi utili a dare ossigeno alle imprese».
La finanza sostenibile ha avuto negli ultimi anni uno sviluppo tumultuoso. L’attenzione degli investitori, sia istituzionali sia al dettaglio, verso gli investimenti responsabili è cresciuta enormemente, tanto che l’offerta di prodotti finanziari di questo tipo ha fatto fatica a tenere il passo con la domanda, e le emissioni di green bonds e di fondi etici vanno a ruba. Finora, la sostenibilità delle attività economiche è stata declinata sotto tre direttrici: Environment, Social, Governance, da cui l’etichetta Esg. La prima, legata al rispetto dell’ambiente e alle emissioni di gas serra, è venuta prepotentemente alla ribalta nel dibattito originato dal surriscaldamento del pianeta e, prima dell’emergenza sanitaria in corso, aveva catturato l’attenzione dei media («effetto Greta»). Le altre due dimensioni, relative alle condizioni di lavoro, alla responsabilità sociale dell’impresa, ai meccanismi di governo nelle aziende e alle garanzie di trasparenza, sono meno centrali sia nel dibattito pubblico sia nella allocazione degli investimenti.

Scadenze slittate e obblighi più «soft» per gli Enti previdenziali privati e privatizzati (disciplinati dai decreti legislativi 509/1994 e 103/1996) da parte della Covip, la Commissione di vigilanza dei fondi pensione, che accoglie così alcune istanze giunte dalle stesse Casse, formulate a causa delle limitazioni imposte dal governo per contenere il contagio da Coronavirus. In una circolare pubblicata sul sito dell’organismo presieduto da Mario Padula, infatti, viene indicato che è stato deciso il «differimento dall’8 maggio al 3 luglio» della trasmissione dei dati a valore contabile della composizione delle attività detenute dagli Enti e della relativa redditività per l’anno 2019, mentre, conseguentemente, viene confermata la data dell’8 maggio per l’inoltro di tutti i dati per i quali è richiesto il valore di mercato.
Sospensione dei mutui prima casa anche ai morosi. L’interruzione del pagamento delle rate si applica anche a chi non è in regole con i pagamenti fino a 90 giorni prima dell’entrata in vigore della sospensione. A precisarlo è il sito della Consap che dalla sua home page forniste chiarimenti sul potenziamento del fondo Gasparini dedicato ai proprietari di immobili (prima casa) che si trovano in difficoltà. Il sistema esiste dal 2010 ma il decreto Cura Italia (dl 18/20 ha ampliato la portata del fondo, ampliato la casistica in cui ci si può rivolgere e semplificato la presentazione della modulistica per l’accesso. Sotto la voce dei presupposti di accesso al fondo, Consap precisa che può presentare domanda il proprietario di un immobile adibito ad abitazione principale, titolare di un mutuo contratto per l’acquisto dello stesso immobile non superiore a 250 mila euro. Il mutuo deve inoltre essere in ammortamento da almeno un anno al momento della presentazione della domanda.

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  • Generali, attivati 100 milioni per le Pmi
Il Fondo Straordinario Internazionale lanciato da Generali per fronteggiare l’emergenza Covid-19 sottoscriverà per una quota di 10 milioni la tranche junior dell’emissione “Italianonsiferma”, curata da Credimi piattaforma di digital invoice financing per il finanziamento delle Pmi – in collaborazione con Banca Generali. L’obiettivo è di mobilitare velocemente il risparmio privato italiano a supporto dell’economia reale per un importo complessivo pari a 100 milioni di euro. L’intervento del Fondo consente un effetto moltiplicatore nella raccolta del credito in un rapporto di 1 a 10. Per ogni euro stanziato da Generali ne vengono attivati complessivamente 10 per le imprese; gli altri 9 infatti vengono raccolti da risparmiatori professionali. Le aziende che ricevono il finanziamento iniziano a rimborsare il capitale solo dopo 15 mesi, a partire da settembre 2021, e potranno utilizzare queste risorse, erogate in questa fase di chiusura forzata, per prepararsi alla ripresa. Il finanziamento ha durata quinquennale ed è coperto dal Fondo di garanzia.

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  • Inps, il collasso del sito non è colpa degli hacker. Allarme per la privacy violata
Anche se le indagini sono appena cominciate, più che a un attacco esterno di qualche hacker la paralisi del sistema informatico dell’Inps, che mercoledì doveva raccogliere le domande per i «bonus Covid 19» da 600 euro, sembra dovuta a un collasso autonomo. Causato, verosimilmente, dall’enorme flusso di accessi per il quale il software dell’Istituto di previdenza non era attrezzato. Mercoledì è successo qualcosa di diverso. E soprattutto con diverse conseguenze: oltre al blocco del sito Internet, infatti, c’è stata la diffusione dei dati di chi era già entrato nel sistema, comparsi sui computer di chi ha provato a entrare successivamente. Secondo gli esperti potrebbe essere l’effetto del programma adottato dall’Inps proprio in previsione dell’alto numero di accessi: in sostanza, per accelerare e semplificare le procedure, il sistema produceva copie dei dati inseriti per iscriversi in modo da non dover ripetere le operazioni, ma una volta che l’apparato è andato in tilt quelle «copie cache» sono state trasferite a chi è arrivato dopo. Ma in questo periodo di blocco del Paese si stanno moltiplicando gli esposti per le truffe informatiche legate all’emergenza coronavirus: dalle più semplici, che sollecitano sottoscrizioni attraverso siti civetta, a veri e propri tentativi di hackeraggio per rubare dati sensibili; provenienti soprattutto dall’estero, per alimentare illegalmente i circuiti delle case farmaceutiche o delle assicurazioni. Le intrusioni subite dai computer degli ospedali romani Spallanzani e San Camillo, invece, sembrano più simili a operazioni di sabotaggio, ma anche in quei casi gli accertamenti sono ancora in corso.
  • Ue, sì all’assicurazione anti-licenziamento
Meglio lavorare a tempo ridotto, che essere licenziati a causa di una situazione emergenziale e imprevista. E’ questo il principio ispiratore della proposta di assicurazione temporanea anti-disoccupazione presentata dalla presidente tedesca della Commissione europea Ursula von der Leyen. Si chiama «Sure» e fa riferimento al sistema tedesco di sostegno statale al part-time (Kurzarbeit), che von der Leyen applicò da ministro del Lavoro in Germania durante la crisi finanziaria. Nella versione europea, estendibile anche ad agricoltori e pescatori, dovrebbe funzionare da riassicurazione in aiuto ai sistemi di ammortizzatori sociali nazionali. Sure dovrebbe essere collaudata nei Paesi più colpiti dal coronavirus come Italia e Spagna, partendo inizialmente dalle aree di Milano e Madrid, che è interesse economico anche europeo aiutare per favorire poi il rilancio.
  • Generali capofila: 100 milioni alle pmi
Il Fondo Straordinario Internazionale lanciato da Generali (nella foto l’ad del gruppo Philippe Donnet) per fronteggiare l’emergenza Covid-19, sottoscriverà per una quota di 10 milioni di euro della tranche junior dell’emissione «Italianonsiferma», curata da Credimi — piattaforma di digital invoice financing per il finanziamento delle PMI — in collaborazione con Banca Generali, con l’obiettivo di mobilitare velocemente il risparmio privato a supporto dell’economia reale per un importo complessivo pari a 100 milioni.
  • Unipol sospende il dividendo
Unipol sospende la distribuzione del dividendo 2019 sdi 0,28 euro, aderendo alle comunicazioni dell’Ivass che richiedeva «estrema prudenza» nello stacco delle cedole. Resta invece confermata la proposta di distribuzione del dividendo della controllata UnipolSai. La decisione del gruppo guidato da Carlo Cimbri è stata presa ieri dal board sebbene la compagnia, è scritto in una nota — rispetti «tutti i presupposti, ivi inclusi i coefficienti di solidità patrimoniale» per distribuire i dividendi.

  • L’istituto: l’ultimo attacco hacker alle 5 Denuncia in arrivo
L’ultimo presunto tentativo di «accesso abusivo» al sistema informatico dell’Inps sarebbe avvenuto alle 5 del mattino di ieri. La tracce sarebbero nei server dell’Ente che gli investigatori del Cnaipic – articolazione anticrimine della Polizia postale che si occupa del protezione delle infrastrutture critiche – stanno valutando da quando, martedì scorso, hanno ricevuto una prima segnalazione dall’Istituto presieduto da Pasquale Tridico. Tecnicamente, però, si attende solo un esposto per dare impulso processuale al procedimento, anche se le indagini sono già in corso. Perché il Cnaipic si è mosso immediatamente quando ha ricevuto la prima denuncia. Un attacco hacker durante la ricezione delle domande per l’accesso al bonus da 600 euro, ha segnalato Tridico, il cui effetto avrebbe portato a uno stallo del portale web. «Abbiamo fatto le segnalazioni alla Polizia postale, che ha potuto verificare gli attacchi e con la quale siamo sempre in contatto. Nei prossimi giorni faremo anche denuncia alla magistratura», rivelano dall’istituto di previdenza.
  • Casse, 323mila richieste di assegni
Ieri le richieste per il bonus di 600 euro da parte dei professionisti sono arrivate a 322.786 pari a 193,4 0milioni, ancora, ma di poco, sotto la soglia dei 200 milioni stanziati. Un numero alto ma non quanto il giorno prima, quando sono arrivate più di 180mila domande. Il decreto Cura Italia ha stanziato per il Fondo del reddito di ultima istanza, 300milioni di euro, di cui 200 milioni dedicato ai professionisti iscritti agli Ordini, sufficienti a coprire 333.333 persone.
  • Generali e Azimut, tandem con il fintech
Si moltiplicano le iniziative mirate ad agevolare l’accesso alla liquidità per le imprese messe in croce dalla crisi innescata dall’emergenza sanitaria. Anche facendo leva sulle potenzialità degli strumenti innovativi offerti dal fintech. Così un attore tradizionale come Generali, tramite il suo Fondo straordinario internazionale, sottoscriverà per una quota di 10 milioni di euro di tranche junior dell’innovativa emissione “Italianonsiferma”, curata da Credimi – piattaforma di digital invoice financing per il finanziamento delle Pmi– in collaborazione con Banca Generali. L’obiettivo è quello di mobilitare velocemente il risparmio privato a supporto dell’economia reale per un importo complessivo pari a 100 milioni.
  • Dividendi, giro di vite anche per le assicurazioni
Anche per gli azionisti delle compagnie d’assicurazioni quest’anno si prospetta la dieta sul fronte dei dividendi. Se per le banche le raccomandazioni di Bce e Banca d’Italia erano già da di fatto da considerare vincolanti, per le compagnie di assicurazione le indicazioni dell’Ivass e dell’Eiopa sembravano lasciare più spazio alla discrezionalità. Ma ieri l’Authority Ue del settore ha deciso di allinearsi nel giro di vite in atto nel mondo del credito. Nella comunicazione del 30 marzo l’Ivass ha raccomandato «estrema prudenza nella distribuzione dei dividendi e nella corresponsione della componente variabile della remunerazione agli esponenti aziendali», in linea con l’analoga diposizione dell’Authority europea del 17 marzo. Ma ieri l’Eiopa è tornata sul tema per sollecitare la sospensione temporanea di dividendi e buyback azionari sia a livello consolidato che infragruppo, quando questo possa influenzare materialmente la posizione di solvency e liquidità. Idem per quanto riguarda la remunerazione variabile del top management, che deve essere coerente con il contesto economico. Le compagnie che non ritengono di doversi attenere a queste prescrizioni, sottolinea l’Eiopa, dovranno spiegarlo alle competenti autorità nazionali, per l’Italia l’Ivass.
  • Unipol congela il dividendo 2019 UnipolSai procede alla distribuzione
Unipol sospende il dividendo mentre la controllata UnipolSai lo distribuisce. Al termine dei consigli di amministrazione è questo l’orientamento emerso dai board delle due aziende. Una strategia differente che risponde a logiche diverse, complice una solidità patrimoniale per UnipolSai decisamente più rotonda. A valle di questa decisione il Solvency ratio del gruppo aumenterebbe dal 182% (con un eccesso di capitale di 3,5 miliardi circa) segnato a fine dicembre 2019 al 187% (con un eccesso di capitale di 3,7 miliardi). Il consiglio si è comunque riservato, «non appena ricorreranno le condizioni», di convocare una nuova assemblea dei soci «per dare esecuzione alla distribuzione di riserve di utili entro l’esercizio 2020, al fine di consentire ai propri azionisti di beneficiare della creazione di valore generata dal gruppo».
  • Prima assicurazioni apre a Roma cercando 100 nuovi talenti
La crisi del settore auto innescata anche dal Coronavirus, non spaventa il mondo delle polizze online. «Il crollo del mercato riguarda le nuove immatricolazioni e questo non significa che ci saranno meno auto in circolazione, ma soltanto che ci saranno meno nuove vetture. Possiamo quindi aspettarci una tenuta del settore dell’Rc auto» spiega George Ottathycal, general manager e co-founder di Prima Assicurazioni, la tech company che opera come agenzia assicurativa specializzata in polizze auto, moto e furgoni. «Il trend in atto dovrebbe piuttosto favorire chi sarà in grado di offrire le migliori condizioni, perché molti automobilisti potrebbero cercare di risparmiare con soluzioni nuove e più convenienti». E le possibilità di applicare sconti non mancano visto che in queste settimane di quarantena si osserva un calo significativo della frequenza di sinistrosità che arriva all’80%. «Questo fenomeno durerà solo per il periodo di quarantena. Non si tratta di un calo strutturale che porterà a un abbassamento di prezzi di lungo periodo – spiega Ottathycal –. Tuttavia è immaginabile che alcuni operatori, come Prima, decidano di restituire questo beneficio al mercato, abbassando prezzi e facendo sconti a favore dei propri clienti».
  • Così l’assicurazione può affrontare il coronavirus
Viviamo in un crescendo di apprensione e paura la tragedia che ci ha colpito non solo per le vittime e i contagiati, ma per l’evoluzione epidemiologica di questo fenomeno, che gli algoritmi non possono prevedere con certezza. Dobbiamo prendere atto che il mondo è esposto a rischi che le nostre capacità elaborative e predittive non sono in grado di cogliere: chi avrebbe mai detto che il mondo sarebbe stato infettato così velocemente e si sarebbe quasi completamente fermato? Due lezioni vanno imparate da questa situazione, e in fretta. La prima è che dobbiamo sforzarci di arricchire la strumentazione con la quale gestiamo i rischi: in questo ambito gli strumenti assicurativi possono essere molto utili. Ogni azienda dovrebbe capire che sottoporsi a un risk assessment fa parte della corretta conduzione del proprio business e che la valutazione delle fonti di rischio è un lavoro da prendere con molta serietà. Seconda lezione: è tempo che si studino forme di trasferimento dalla popolazione e dalle imprese al mercato dei capitali dei rischi estremi (terremoti, alluvioni, pandemie, ecc.). Esistono nei mercati più evoluti le cosiddette obbligazioni catastrofali. In quelle che coprono dalle conseguenze di eventi pandemici, note con il nome di “pandemic catbonds”, il sottoscrittore dell’obbligazione si fa carico, a fronte di un certo costo contrattualmente definito ex-ante, dell’impatto economico dell’evento estremo.

  • Assicurazione: l’autorità di regolamentazione europea chiede il congelamento dei dividendi
La morsa si sta stringendo intorno agli assicuratori europei, che sono sotto pressione per seguire l’esempio delle banche astenendosi dal pagare i dividendi. L’EIOPA, il regolatore europeo, ha inviato un messaggio forte giovedì sera, chiedendo una “sospensione temporanea” dei dividendi e dei riacquisti di azioni. “Questa sospensione dovrebbe essere rivista quando l’impatto economico e finanziario di Covid-19 inizierà a diventare più chiaro”, ha detto il regolatore, che ha anche chiesto un differimento della retribuzione variabile. Per il momento, diversi grandi assicuratori hanno mantenuto i loro piani di distribuzione, come Generali, Allianz e Munich Re. Colpito dalle cancellazioni  di eventi, quest’ultimo ha avvertito che non avrebbe raggiunto i suoi obiettivi per il 2020 e ha sospeso i riacquisti di azioni. A metà marzo l’EIOPA aveva invitato gli assicuratori ad essere “prudenti” in termini di dividendi e di remunerazione variabile. Una chiamata che non è stata seguita da un’azione. L’autorità di regolamentazione del Regno Unito (PRA) ha avvertito gli assicuratori che prima di distribuire i loro profitti, dovrebbero “prestare molta attenzione alla necessità di proteggere gli assicurati e mantenere la loro sicurezza e solidità”.
  • A fronte di un calo degli incidenti stradali, Maif restituisce il denaro agli assicurati
A seguito del drastico calo dei sinistri automobilistici durante la quarantena, il gruppo mutualista ha annunciato giovedì che pagherà a circa 2,8 milioni di soci l’equivalente dei risparmi previsti a causa del calo del rapporto sinistri automobilistici, pari a circa 100 milioni di euro. Concretamente gli assicurati riceveranno una somma di circa  30 euro per veicolo, a meno che non scelgano di donare questa somma ad una delle associazioni selezionate da Maif. L’ultimo “sconto” di questo tipo concesso agli assicurati Maif risale al 1995.