di Roberto Lenzi e Luigi Chiarello

Può salire a 2,5 mln di euro l’importo della garanzia gratuita che può essere concessa alle singole imprese, che faranno uso del fondo di garanzia per le pmi; nel contempo la percentuale di copertura rimarrà all’80%, anche qualora la garanzia superasse quota 1,5 mln di euro. Sarà il ministero dello sviluppo economico, di concerto col dicastero dell’economia, a decidere a quali zone del paese estendere questa possibilità. Certo è che, da subito, questo ampliamento sarà applicabile ai territori dei comuni delle ex zone rosse di Lombardia e Veneto. Per questa estensione della garanzia gratuita e per quelle che verranno a breve, vengono fin da ora destinati 50 mln di euro.
Il tutto è previsto da un emendamento del governo al decreto legge «Cura Italia» (n. 18/2020), approvato in commissione bilancio al senato, nella notte tra martedì e mercoledì.
Le modifiche al regime del fondo di garanzia valgono per un periodo di 12 mesi, a decorrere dal 2 marzo scorso; la facilitazione giunge in favore delle pmi, incluse quelle dell’agroalimentare, che abbiano sede o unità locali nei territori dei comuni individuati nell’allegato 1 al dpcm del 1° marzo 2020; quello, per intenderci, che dettava le prime restrizioni ai territori lombardi e veneti colpiti dall’epidemia da coronavirus.
Come detto, per gli interventi di garanzia diretta la percentuale massima di copertura è pari all’80% dell’ammontare di ciascuna operazione di finanziamento. Per gli interventi di riassicurazione, invece, la percentuale massima di copertura è pari al 90% dell’importo garantito dai confidi o da altri fondi dì garanzia; queste operazioni, però, sono fattibili solo a condizione che le garanzie rilasciate dai Confidi non superino la percentuale massima di copertura dell’80%. Ovviamente, l’emendamento approvato chiarisce che le sue disposizioni «si applicano nel rispetto delle norme Ue sugli aiuti di stato».
Aiuti Pac. Nella notte è stato approvato anche un altro emendamento, che consente alle aziende agricole di ottenere in forma semplificata, già dal mese prossimo, e quindi prima della presentazione delle domande uniche, un anticipo degli aiuti diretti Pac per il 70% del valore dei titoli in portafoglio. La somma è calcolata sulla base dei dati nel fascicolo aziendale delle aziende agricole. Per gli aiuti nazionali, invece, c’è l’ok al pagamento in due fasi: acconto immediato e verifiche al momento del saldo.
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