L’Oktoberfest è un evento importante per Allianz e Munich Re. Entrambe le compagnie invitano centinaia di ospiti dalla Germania e dall’estero. Accompagnati dai membri del Consiglio di amministrazione e da altri dirigenti, si dirigono poi verso l’Oktoberfest. “Ci sono dei veri affari in corso”, dice un addetto ai lavori. Anche altri assicuratori sono presenti con gli ospiti.
Ma tutto questo, nel 2020, non avverrà. La Baviera ha infatti ufficialmente annullato l’evento.  
Il problema per le compagnie di assicurazione però non è rappresentato solo da una mancata occasione di affari, ma anche dal fatto che la maggior parte dei gestori di Wiesn si sono assicurati contro la cancellazione dell’evento.
A differenza dei Giochi Olimpici, non esiste una polizza di cancellazione di un singolo grande evento per il Wiesn. Ogni spettacolo e ogni gestore agisce da solo. Di norma, le disdette a breve termine sono assicurate, “ma qui non si può parlare di disdetta a breve termine”. Nella maggior parte dei casi, i costi sono coperti solo in parte. Non sono ancora stati sostenuti costi elevati anche perché non è ancora iniziata l’installazione delle tende”.

A Londra sono state stipulate diverse polizze di default, dice il settore, e i termini e le condizioni delle polizze includono esplicitamente le “malattie trasmissibili”. Tuttavia, è anche chiaro che la data di cancellazione anticipata limita il default. Nel settore, la perdita tende ad essere a due cifre, ben lontana dagli oltre 400 milioni di euro di fatturato che l’Oktoberfest genera ogni anno.

È anche possibile che alcuni assicuratori che hanno venduto le cosiddette polizze di interruzione dell’attività debbano pagare.
Queste polizze sono state oggetto di aspre controversie nelle ultime settimane tra molti assicuratori, da un lato, e proprietari e albergatori, dall’altro. Assicuratori come HDI, Signal Iduna e Barmenia non hanno avuto problemi a pagare i risarcimenti concordati a causa della chiusura. Ma altre società come Allianz, R+V o Württembergische sono state riluttanti. Hanno sottolineato che il coronavirus non era noto al momento della firma del contratto, quindi la chiusura non era assicurata.
Molti avvocati esperti dubitano che questa argomentazione reggerà in tribunale. Ma gli albergatori, i panettieri o i ristoratori non sono interessati a lunghi procedimenti. Ora c’è un compromesso, secondo il quale gli assicuratori pagano circa il 15% della somma assicurata come prestazione volontaria. Che questo valga anche per le polizze che coprono l’Oktoberfest, nessuna delle parti coinvolte può dirlo con certezza.
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