di Paola Valentini
A marzo, nonostante le tensioni dovute all’emergenza sanitaria, i dati rilevati da Assoreti indicano una raccolta netta positiva per i consulenti finanziari pari a 3,8 miliardi di euro, in tenuta rispetto ai 4,2 miliardi di febbraio, per un totale di 11,6 miliardi nel trimestre. Le movimentazioni evidenziano volumi in uscita dal comparto del risparmio gestito (-2,5 miliardi, pari a +76 milioni nei tre mesi) ampiamente compensati dai forti flussi su prodotti di liquidità, come conti correnti e depositi, che hanno attirato 4,5 miliardi netti (9,1 miliardi da inizio anno) e dagli investimenti realizzati sugli strumenti amministrati per 1,84 miliardi (2,4 miliardi da gennaio), grazie al forte incremento degli acquisti di azioni. Nell’ambito del risparmio gestito, i riscatti hanno coinvolto i fondi comuni, con deflussi netti pari a 2,8 miliardi, concentrati sulle sicav (-2,6 miliardi). Il bilancio mensile si conferma, invece, positivo per il comparto assicurativo/previdenziale, per il quale le risorse nette ammontano a 456 milioni. Le scelte di investimento privilegiano i prodotti multiramo, sui quali i premi netti si attestano a 179 milioni, ed è positivo anche il flusso netto di risorse confluito sulle polizze vita tradizionali (132 milioni) e sulle unit linked (94 milioni).
Sugli strumenti finanziari amministrati, al contrario, c’è stato un deciso posizionamento sui titoli azionari, sui quali la raccolta netta è positiva per 1,37 miliardi (2,27 miliardi nei tre mesi), e in maniera più contenuta sui certificates, con volumi netti pari a 430 milioni (560 milioni nel trimestre). E alla prova dei fatti i consigli dei banker di incrementare la quota di equity, approfittando dei ribassi del mese, si sono rivelati giusti dato che dopo il sell-off di marzo, le borse hanno recuperato. Il bilancio è positivo anche per i titoli di Stato (103 milioni) e gli Etf (54 milioni), mentre sulle obbligazioni prevalgono i flussi in uscita (-114 milioni).
Il boom della liquidità è stato alimentato sia dai disinvestimenti dai fondi sia dai flussi di nuova raccolta. Aumenta, infatti, anche il numero di clienti primi intestatari che raggiunge i 4,537 milioni di unità (+0,4%). «Abbiamo reagito alle criticità di un periodo difficile, rafforzando il rapporto di fiducia con gli investitori. I volumi di raccolta positivi e la crescita del numero di clienti, anche in un mese drammatico, confermano l’importanza di un servizio di consulenza altamente qualificato che rappresenta la risposta ai molteplici interrogativi posti dai risparmiatori nella loro ricerca di sicurezza, solidità, competenza, protezione e nuove opportunità di investimento», ha commentato Paolo Molesini, presidente di Assoreti. La classifica delle società vede al primo posto Banca Mediolanum con 1,16 miliardi, seguita da Fineco con 802 milioni e da Banca Generali con 517 milioni. Nel trimestre sul podio ci sono Banca Mediolanum con 2,8 miliardi, secondo è il gruppo Fideuram (Fideuram, Intesa Sanpaolo Private Banking e Sanpaolo Invest) con 2,49 miliardi e terzo è Fineco con 1,91 miliardi. (riproduzione riservata)

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