di Anna Messia

Appena sarà passata l’emergenza coronavirus i fondi pensione negoziali sono pronti a riaprire i cantieri per sostenere le imprese italiane accelerando il progetto che vede coinvolta Cassa Depositi e Prestiti per investimenti in private equity e private debt, oltre che in infrastrutture con una manovra complessiva di 1 miliardo. Parola di Giovanni Maggi, presidente di Assofondipensione, l’associazione che raccoglie i fondi pensione negoziali. «Gli incontri che erano stati programmati per l’adesione al progetto da parte dei fondi sono stati congelati dall’emergenza sanitaria», spiega Maggi a MF-MilanoFinanza, «ma l’intenzione è di ripartire subito a maggio per accelerare il progetto che oggi, con le imprese che necessitano di liquidità, ha una valenza ancora più strategica». Il contributo che possono dare i fondi pensione al sistema economico è decisamente significativo considerando che questi strumenti sono arrivati ad amministrare 56 miliardi e negli investimenti illiquidi potrebbe essere indirizzato circa il 2%. Il primo progetto con Cdp potrebbe quindi aprire ad altri interventi.
Certo la crisi economica che si prospetta, con le previsioni del Fondo monetario internazionale che stima per l’Italia un calo del pil del 9%, aprirà sfide decisive anche per loro. Alla volatilità dei mercati, che ha fatto crollare in particolare gli investimenti azionari, si aggiungeranno gli effetti del calo del numero dei lavoratori che potrebbe essere determinati dalla crisi. Ma non solo. I fondi potrebbero subire deflussi per il lavoratori che, a causa di problemi di liquidità, potrebbero richiedere anticipazioni sulle somme finora versate: il 30% senza causale e fino al 70% in caso di malattia. «Ancora non abbiamo numeri precisi sull’effetto della volatilità dei mercati sul patrimonio e non abbiamo neppure richieste di anticipazioni ma ci aspettiamo che arriveranno e i fondi dovranno avere la forza di resistere», continua Maggi, aggiungendo che «il sostegno alle imprese, non solo da parte dei fondi pensione, sarà proprio utile per evitare che quelle previsioni del calo del 9% del pil si realizzino».
Nell’ambito del progetto con Cdp, che sarà gestito dal Fondo di Investimento Italiano Sgr, il primo strumento pronto a partire è il fondo di private equity, da 500 milioni nel quale Cassa Depositi e Prestiti ha già coinvestito 250 milioni. «Diversi fondi pensione, da Eurofer ad Arco e Prevedi, per fare alcuni nomi, hanno mostrato interesse alla sottoscrizione», conclude Maggi, «e l’intenzione è ripartire con le adesioni appena possibile, già nei primi giorni di maggio, accelerando anche sugli altri due fondi che sono in cantiere». (riproduzione riservata)

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