Il prodotto si poggia su un groviglio di elementi contrattuali, che ne rendono la comprensione non banale.

di Fausto Tenini e Alessandro Lazzari * (Assinews)

Forward Guard, emesso dalla compagnia FWU, è un contratto di investimento assicurativo classificato come ramo I, anche se ha caratteristiche differenti dagli altri prodotti inquadrati in tale tipologia. I premi vengono investiti in due gestioni interne separate di diritto lussemburghese, FWU Life MD3 e FWU Life MD2, molto differenti tra loro. Il contratto prevede un Bonus di Sottoscrizione riconosciuto in casi specifici, ad esempio una durata o un premio minimo. Si potrà inoltre ottenere il riconoscimento di un Bonus a Scadenza. Il contratto prevede il riconoscimento, alla presenza di determinate condizioni e limiti, dei rendimenti della gestione separata, che verranno effettivamente attribuite attraverso il consolidamento di tali somme al contratto e pagate come Bonus a scadenza. Ma il fondo FWU Life MD3 investe in sottostanti azionari, e non ha quindi un profilo di rischio contenuto come solitamente accade per le classiche gestioni separate. I rendimenti del FWU Life MD2 seguono invece i tassi massimi garantibili pubblicati dall’autorità di vigilanza lussemburghese, e il rendimento atteso complessivo della polizza dipende dalla combinazione dei due fondi indicati. L’impresa si riserva però il diritto di modificare unilateralmente tali termini e criteri nel corso della durata del contratto, in particolare, ma senza alcuna limitazione, con riferimento alle modifiche normative e regolamentari e/o ai criteri tecnici di gestione, comunicandole al cliente. Nel caso sia operativa l’opzione di Incremento automatico del premio, all’inizio di ogni anno lo stesso sarà aumentato in automatico e su base annua dell’8% nel secondo anno di polizza, del 6% nel terzo anno, e così via a decrescere salvo negli ultimi sei anni di polizza dove non è previsto alcun incremento automatico. E’ possibile sospendere il pagamento delle rate del premio se sono trascorsi 5 anni dalla sottoscrizione, mentre in qualsiasi momento è possibile effettuare versamenti aggiuntivi, che non contribuiscono però all’incremento della prestazione caso morte Garantita. La prestazione caso vita alla data di scadenza del contratto prevede il pagamento del capitale più elevato tra il valore di polizza e la prestazione Garantita a scadenza. Tali valori, per la prestazione in caso di morte dell’assicurato, corrispondono rispettivamente al 101% del valore di polizza e alla prestazione Caso Morte Garantita, quest’ultima pari al 10% della somma di tutti i premi sommati al Bonus di Sottoscrizione. Il contratto prevede limitazioni nella determinazione dell’importo massimo della Prestazione Caso Morte Garantita a seconda dell’età dell’assicurato al momento del decesso. Il Bonus di Sottoscrizione sarà ad esempio pari a duemila euro se il contratto ha almeno durata ventennale e prevede un premio iniziale pari ad un importo mensile di almeno 80 euro ed è soggetto all’Incremento dinamico. La società garantisce comunque che il valore della polizza alla data di scadenza del contratto non sarà mai inferiore all’importo totale della somma degli importi investiti e dei rendimenti di rivalutazione fino alla data di scadenza. In caso di riscatto, i costi ammontano al 7,5% del totale dei premi pagati fino al momento del riscatto. Il contratto è destinato a contraenti che hanno un’età compresa tra 18 e 59 anni, con durata compresa tra 15 anni e 57 anni. La linea di investimento FWU Life MD2 convoglia le attività in obbligazioni zero coupon investment grade, con basso livello di rischio se portati a scadenza. Mentre la gestione FWU Life MD3 è un fondo di fondi con livello di rischio più alto e caratterizzato da un’attiva allocazione degli investimenti. Il Kid evidenzia complessivamente, sull’orizzonte temporale raccomandato di ben 30 anni, un utile medio annuo al netto dei costi pari al 4,02%, bilanciato da una perdita media annua dell’1,24% nello scenario peggiore. I costi si stimano al 3,41% annuo, ma è la complessità del prodotto l’onere implicito maggiore, al pari della scarsa trasparenza sulle componenti finanziarie. (riproduzione riservata)

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