di Luciano Mondellini
Il mercato automobilistico dell’Europa occidentale dovrebbe registrare in marzo un crollo delle vendite delle nuove vetture del 53%, a poco meno di 775 mila unità. Le cifre sono state pubblicate dalla società inglese di analisi automobilistiche Lmc Automotive e hanno anticipato di qualche giorno quelle dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei, che saranno diramate in settimana. Il tutto in attesa che a maggio sia reso noto il dato di aprile, che sicuramente sarà significativamente ancora più negativo. In particolare il mercato del Vecchio continente a marzo è stato affossato da quei Paesi come l’Italia (che ha accusato un calo di vendite dell’85% di vendite il mese passato) o come Francia e Spagna (che hanno fatto segnare rispettivamente un -72% e -70%) che per primi si sono trovati ad affrontare gli effetti del coronavirus. Mentre nazioni come Regno Unito o Germania (che rispettivamente hanno registrato un calo del 37 e del 44%) hanno segnato una risultato superiore alla media, anche grazie al fatto che la pandemia è arrivata più tardi (o, come nel caso della Germania, è stata più contenuta). Mentre i Paesi nordici hanno retto abbastanza bene. Ma il dato di aprile, con tutti i cinque maggiori Paesi d’Europa completamente immersi nella crisi, difficilmente non potrà che far segnare un record negativo per la storia del Vecchio continente.
Tornando ai dati di marzo, è evidente come a soffrire di più saranno case come Fca (-90% in Italia in marzo) che hanno la loro roccaforte europea in uno dei mercati più colpiti. Stesso discorso anche per Psa, che sebbene possa contare su Opel e Vauxhall, si basa ancora molto sul mercato francese. Insomma, per le due case destinate alle nozze e per il futuro ceo della nuova realtà, l’attuale numero uno di Psa, Carlos Tavares, sarà una primavera tutt’altro che semplice sul fronte delle vendite. Sempre ieri intanto sia General Motors sia Toyota hanno annunciato di voler chiudere a causa della pandemia gli impianti produttivi in Brasile sino almeno a metà giugno (sino a fine giugno nel caso di Toyota). E questo non rappresenta una buona notizia per Fca, che nel Paese sudamericano ha il suo secondo mercato al mondo dopo gli Stati Uniti in termini di auto immatricolate. (riproduzione riservata)

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