In Baviera, il Land tedesco maggiormente colpito dall’epidemia Covid-19 e anche l’unico Land ad avere applicato rigorose misure di contenimento pari a quelle italiane, c‘è stata grande indignazione per il fatto che alcuni assicuratori si rifiutano di pagare per le perdite causate dalla chiusura di hotel e ristoranti a causa del coronavirus.

Il Ministero dell’Economia bavarese, l’Associazione degli alberghi e dei ristoranti bavaresi e l’Associazione dell’industria bavarese raggiunto un accordo con gli assicuratori Allianz, Versicherungskammer Bayern, Zurich e Haftpflichtkasse. Gli assicuratori pagheranno dal 10 al 15% delle tariffe giornaliere concordate nelle polizze di interruzione dell’attività. Nel frattempo, anche la Nürnberger (che si attende danni per diversi milioni di euro) ha aderito. Le parti coinvolte sperano che altri assicuratori e Stati federali seguano il loro esempio. Generali ha istituito un fondo di emergenza per i clienti e i partner colpiti dalla crisi della Corona. Oltre ad Axa, R+V e Württembergische, Generali è uno degli assicuratori che non ha voluto pagare la chiusura delle aziende.

In concreto, il calcolo è il seguente: grazie a misure governative come l’indennità di disoccupazione parziale e gli aiuti d’emergenza da parte del governo federale e dello Stato, i danni a un’impresa sono stati ridotti in media di circa il 70 per cento. Del restante 30 per cento, gli assicuratori pagheranno circa la metà.

Questo accordo è stato preceduto da un’aspra disputa. Mentre alcuni assicuratori, come Barmenia, HDI e Signal Iduna, avevano accettato di pagare i danni, altri si sono rifiutati. Hanno opposto che il coronavirus non è menzionato nelle condizioni, che le aziende hanno dovuto chiudere non a causa di una specifica contaminazione, ma per motivi preventivi, o che i ristoranti sono ancora autorizzati a vendere fuori casa. In Baviera, le persone colpite avevano protestato così forte che il governo statale è finalmente intervenuto.

danni da interruzione di attività