Dopo la generosa offerta di Aon, altri operatori pronti a investire nel broker
A manifestare interesse sarebbero stati Toscafunds, Ggh Holding e Ta Associates. Ma la decisione finale sulla vendita dipende dal presidente Lucca (ancora incerto) che detiene il 79% del capitale
di Anna Messia

Torna alto l’interesse su Assiteca con tre nuovi pretendenti che, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, si sarebbero fatti avanti nelle scorse settimane interessati a valutare un investimento nella società. Già nei mesi scorsi, il primo broker assicurativo italiano indipendente, unico quotato a Piazza Affari da luglio 2015, era stato oggetto di desideri. C’è stato un momento in cui il presidente, fondatore e azionista della società con poco meno del 79%, Luciano Lucca, sembrava interessato a valutare l’ipotesi dare vita ad un riassetto nel capitale di Assiteca e l’interesse di possibili acquirenti era sembrato subito altissimo.

A farsi avanti l’estate scorsa erano stati i grandi broker internazionali, Aon e Marsh, che per accaparrarsi Assiteca sarebbero stati pronti a mettere sul piatto un cifra superiore ai 100 milioni di euro (ieri il broker capitalizzava in borsa 72,5 milioni). Nel frattempo Lucca era tornato sui suoi passi, rimandando le ipotesi di vendita e spingendo anzi la società con entusiasmo verso nuovi progetti di sviluppo. Poi lo stesso Lucca avrebbe dato mandato a un consigliere di fiducia di sondare di nuovo il mercato in cerca di possibile interessi e anche questa volta la risposta è stata subito pronta.

A manifestare interesse è stata in particolare Toscafunds, società fondata nel 2000 da Martin Hughes e che nel 2016 è entrata anche nel capitale di Banca Carige e altre due imprese che operano già nel settore del brokeraggio assicurativo. Si tratta in particolare di Ggh holding, il gruppo General Holding di Massimo Giannolli, composto da Generalfinance (partecipato dal Credito Valtellinese ) e da Generalbroker, che dal 1991 svolge attività di intermediazione assicurativa e riassicurativa. Il terzo pretendente sarebbe poi il gruppo internazionale TA Associates, uno dei colossi del private equity Usa, che in Italia a gennaio ha rilevato una quota di List spa, società di Pisa, sviluppatore di applicazioni per l’industria finanziaria, tra i principali fornitori di tecnologia per i capital market in Europa.
Insomma, ancora una volta operatori di primo piano sono pronti a farsi avanti per la società di brokeraggio fondata da Lucca, che ha chiuso il semestre a dicembre 2018 (sfasato di sei mesi) con ricavi in crescita del 4% a 39 milioni, utile netto salito del 12%, a 7,3 milioni ed ebitda di 8,5 milioni (+8%). Secondo Lucca la società è pronta a procedere a nuove acquisizioni: «Dopo aver definito l’operazione Assidea contiamo di chiudere entro giugno altre trattative per acquisire società di brokeraggio assicurativo». Anche Aon, se il dossier tornasse caldo, potrebbe farsi di nuovo avanti visto che in più occasioni il gruppo ha fatto sapere di voler crescere in tutta Europa, dall’Inghilterra alla Francia, passando per la Germania e per l’Italia. (riproduzione riservata)

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