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I nuovi Pir entrano nel Def, ma restano fuori dal decreto Crescita. Secondo quanto risulta, la norma che prevedeva un’introduzione progressiva della soglia minima del 3,5% del capitale per gli investimenti in pmi e in fondi di venture capital per accedere alle agevolazioni fiscali dei Piani Individuali di Risparmio è saltata dal provvedimento approvato giovedì 4 aprile, probabilmente su esortazione del ministero dello Sviluppo Economico.
Net Insurance chiama in campo PricewaterhouseCoopers per fare luce su eventuali responsabilità della truffa da 26,6 milioni. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza sarà la società inglese a dover effettuare una revisione indipendente di tutti i processi interni alla compagnia che a fine 2018 è stata rilevata e fusa nella spac Archimede promossa da Andrea Battista.
Assiteca sim rilancia i piani di sviluppo alleandosi con la compagnia assicurativa Gb Life Luxemburgs sa. La società di intermediazione mobiliare nata nel 2012 grazie all’alleanza tra l’ex presidente di Mps, Alessandro Falciai, Assiteca spa e Roberto Russo (ex direttore investimenti di Duemme sgr) punta a una nuova raccolta di 100 milioni nel prossimo anno e mezzo. A guidare la società come ad è lo stesso Russo che per crescere punta a far leva sui clienti di Assiteca spa, primo broker assicurativo indipendente italiano quotato all’Aim.
Borsa fredda alla notizia del lancio della nuova boutique italiana di risparmio gestito creata da Generali insieme ad alcuni gestori storici ex Pioneer, a partire da Giordano Lombardo, che guidava la società ceduta da Unicredit a Amundi un paio di anni fa. Lombardo sarà ad di ThreeSixty sgr, questo il nome della startup nella quale Trieste investirà subito un miliardo. Ieri il titolo Generali si è mosso poco chiudendo a 16,71euro (+0,2%).

Ufficiale il piano di gestione dei rischi in agricoltura per il 2019. È stato pubblicato in Gazzetta (n. 85 del 10/4/2019) il decreto del ministero delle politiche agricole del 21 gennaio 2019, contenente le misure di sostegno pubblico per le polizze assicurative agevolate, stipulate a copertura di produzioni vegetali e animali, strutture aziendali e allevamenti zootecnici. Per il mondo vegetale, le coperture assicurative coprono la mancata resa (quantitativa e/o qualitativa) delle produzioni. E possono avere differenti combinazioni. In sostanza, possono scudare da avversità catastrofali, di frequenza e accessorie; fitopatie; infestazioni parassitarie.
Generali lancia la sua prima boutique italiana, con una partnership strategica riguardante una nuova società di gestione del risparmio. Essa svilupperà strategie multi-asset con un processo di investimento innovativo. La partnership, che si chiamerà ThreeSixty Investments, coinvolge il Leone, che detiene la maggioranza del capitale, e alcuni professionisti dell’asset management.

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  • Generali vara ThreeSixty, boutique italiana del risparmio
Generali con una nuova mossa cresce nell’asset management. Il gruppo guidato da Philippe Donnet ha costituito nel settore ThreeSixty investments in collaborazione con un team guidato da Giordano Lombardo, ex ceo di Pioneer. Il Leone, che avrà la maggioranza della nuova società, investirà all’inizio 1 miliardo come capitale strategico nel primo fondo della partnership. Il passo è particolarmente significativo perché con questa operazione Trieste dà vita alla prima boutique italiana. L’accordo è diretto al lancio di una nuova società di gestione del risparmio, che svilupperà strategie globali multi-asset per clienti retail e istituzionali. Oltre a Lombardo, amministratore delegato di ThreeSixty, nel team ci sono Mauro Ratto, Diego Franzin e Robert Richardson. La strategia nell’asset management, annunciata da Donnet nel luglio 2017 e che ha portato a un utile nel 2018 in crescita del 24% a 235 milioni, si basa come nel caso italiano su accordi di partnership con società, dove il Leone detiene la maggioranza, e nelle quali sono presenti professionisti specializzati. Così Tim Ryan, amministratore delegato di Generali asset management, ha portato il Leone a creare o collaborare con 8 boutique su 4 piattaforme distinte, siglando partnership come quelle in Francia con Sycomore o a New York con Peter Kraus, e definendo acquisizioni come quelle di Union investiment Tfi in Polonia, e di Cm investiment solutions da Bank Of America.

  • Pensioni, spesa extra da 10 miliardi l’anno
Una curva che s’impenna più di quella del debito pubblico. Con l’arrivo di “quota 100” quest’anno la spesa per pensioni farà un salto di quasi 9 miliardi (8,6 per la precisione), per poi crescere al ritmo di quasi dieci miliardi l’anno fino al 2021, quando si chiuderà la sperimentazione dell’anticipo pensionistico a 62 anni con 38 di contributi per tutti. Solo nel 2022 arriverebbe una prima leggera frenata – ma il governo ha già annunciato che introdurrà “quota 41”, a sua volta onerosa – quando il livello sfonda la soglia psicologica dei 300 miliardi, arrivando a 305,1 (+2,7% sull’anno). A fotografare l’impatto della contro-riforma delle pensioni è il Documento di economia e finanza, approvato martedì dal governo. Il picco più significativo sarà raggiunto nel 2020, con una lievitazione del 3,6%, 1,6 punti in più del +2% registrato nel 2018.
  • E senza nuove crisi il costo sale al 18% del Pil nel 2040
Tra vent’anni, dopodomani in termini previdenziali, la gobba della spesa pensionistica toccherà il suo Zenit superando il 18% del Pil. Era al 14,8% nel 2010, alla vigilia della riforma varata dal governo Monti per placare la sfiducia dei mercati finanziari. Con quell’intervento, firmato dalla ministra Elsa Fornero, il trend venne congelato, tanto è vero che l’anno scorso il livello era attorno al 15%. Già da qualche anno l’Italia era uscita dalle raccomandazioni della Commissione europea sulla previdenza perché l’insieme delle riforme messe in campo dopo il passaggio al contributivo dai ministri Maroni, Damiano e Sacconi erano state ritenute comunque «sostenibili». La Germania, in quegli anni, ha continuato a ricevere raccomandazioni sulla spesa previdenziale nonostante il suo debito/Pil corresse su una traiettoria verso il 60%, raggiunto l’anno scorso.
  • «Generali è il partner ideale per ThreeSixty»
Generali annuncia «la prima boutique italiana» di asset management grazie a «una partnership strategica volta al lancio di una nuova società di gestione del risparmio». Come anticipato ieri da Il Sole 24 Ore, la nuova società svilupperà strategie multiasset con un processo di investimento distintivo e innovativo, per soddisfare le esigenze di clienti, sia retail che istituzionali, a livello globale. La partnership prenderà il nome ThreeSixty Investments e vedrà il Leone azionista di maggioranza e la presenza nel capitale dei professionisti più esperti nel panorama dell’asset management: Giordano Lombardo, ex amministratore delegato di Pioneer Investments, Mauro Ratto, Diego Franzin e Robert Richardson.
  • Niente risarcimento se non si presta attenzione alla buca
Chi cammina per la strada deve stare sufficientemente attento a non inciampare. La diligenza chiedibile al soggetto danneggiato va, infatti, calibrata in relazione alla situazione concreta e, cioè, riferita allo stato dei luoghi, nonchè al momento, giorno notte, in cui il fatto si verifica. Questo è quanto ricavabile dall’ordinanza 9315/2019 della Corte di cassazione in cui si afferma, in base allo stesso principio di solidarietà espresso dall’articolo 2 della Costituzione, l’esigenza di dover tener conto del «dovere generale di ragionevole cautela». Sicché «quanto più la situazione di possibile danno è suscettibile di essere prevista e superata, attraverso l’adozione da parte del danneggiato delle cautele normalmente attese, e prevedibili in rapporto alle circostanze, tanto più incidente concorre il contributo causale nella dinamica del danno il comportamento del danneggiato». Comportamento che può giungere – secondo la Suprema corte – al punto da escludere ogni responsabilità in capo all’amministrazione.

Secondo uno studio dell’ACPR, le banche e le assicurazioni hanno tenuto conto dei cambiamenti climatici nell’analisi dei rischi finanziari e nella governance. Tuttavia, sia i governi che le imprese sono sempre più spesso perseguiti per la loro presunta responsabilità per il riscaldamento globale.
Il mondo della finanza non ha ancora compreso l’entità del “rischio di responsabilità civile”, dicono le autorità, ossia la possibilità che un banchiere o un assicuratore possa essere citato in giudizio per la sua presunta inazione sulle questioni climatiche. “La maggior parte delle istituzioni intervistate ritiene di non essere materialmente esposta a questo rischio”, scrive il CSPA in uno studio più ampio sui rischi climatici. Gli autori avvertono: “Tuttavia, il numero di appelli è in aumento a livello internazionale e le istituzioni non possono che essere incoraggiate ad affrontare l’argomento. »