Alla fine del IV trimestre 2018 i premi totali (imprese italiane e rappresentanze) del portafoglio diretto italiano nel settore Danni sono stati pari a 37,7 mld in aumento (+2,6%) rispetto alla fine del IV trimestre del 2017.

Si tratta della settima variazione tendenziale positiva dopo cinque anni di continua riduzione. Vi ha contribuito sia la crescita dei premi del comparto Auto sia l’ulteriore aumento dei premi degli altri rami danni.

Lo rende noto l’ANIA nella consueta statistica.

Più specificatamente, nel comparto Auto si è registrata per la prima volta dopo sei anni una lieve crescita dei premi nel ramo R.C. Auto e veicoli marittimi (+0,6%) mentre si conferma l’andamento positivo (+5,9%) del ramo Corpi veicoli terrestri. La crescita del ramo R.C. Auto è in realtà l’effetto combinato di un incremento di circa l’1,2% del parco assicurato e di una variazione negativa dei premi medi praticati che sulla base anche di quanto rileva trimestralmente l’IVASS per le autovetture ad uso privato si stima possa diminuire in media di oltre lo 0,5% ancora nel 2018. Si tratterebbe, per il ramo R.C. Auto, della sesta variazione negativa consecutiva del premio medio praticato, pur in un contesto di tassi di riduzione progressivamente decrescenti: dal 2012 al 2018 i premi medi R.C. Auto sono diminuiti del 25%.

Il ramo Corpi veicoli terrestri (ossia le garanzie incendio/furto, kasko dei veicoli), con oltre 3,2 miliardi di raccolta premi a fine 2018, è cresciuto del 5,9% rispetto all’anno precedente. Si tratta del quarto anno positivo (+3,3% nel 2015, +6,1% nel 2016 e +6,5% nel 2017) dopo una riduzione complessiva dei premi nei sette anni precedenti (2008-2014) di circa il 30%. Per quanto riguarda gli altri rami Danni, questi sono stati positivamente influenzati dal recupero del ciclo economico generale e da una maggiore spinta nell’offerta di prodotti innovativi da parte delle imprese. La crescita complessiva di questo comparto è stata del 3,5%.

I rami che hanno registrato una variazione positiva superiore alla media sono stati i seguenti: Merci Trasportate (+3,6%), Altri danni ai beni (+4,9%), Credito (+6,3%), Tutela legale (+6,9%), Malattia (+7,3%), Assistenza (+7,5%), e Corpi
veicoli ferroviari (+19,5%). Hanno mostrato tassi di crescita inferiori alla media i rami: Infortuni (+0,8%), Cauzione (+1,4%), R.C. aeromobili (+3,1%), R.C. Generale e R.C. veicoli marittimi (+2,9%), Incendio ed altri elementi naturali (+2,4%), Perdite pecuniarie (+3,1%).

Le rappresentanze di imprese con sede legale nei paesi europei hanno contabilizzato premi per 4,6 miliardi, in aumento del 4,4% rispetto a quanto rilevato nel 2017.
Il peso percentuale dei premi contabilizzati dalle rappresentanze di imprese europee rispetto al totale è stato del 12,3%: in particolare, nel settore Auto il peso è stato del 5,4% mentre negli altri rami danni del 18,0%. Per alcuni rami tale quota è stata superiore al 40%, come R.C. Aeromobili (51,9%), Merci trasportate (46,3%), Corpi veicoli aerei (47,1%) e Credito dove l’incidenza di tali imprese è stata pari all’87%. Resta invece particolarmente ridotta e inferiore al 5% nei rami R.C. Auto (4,9%), Malattia (4,8%) e Corpi veicoli ferroviari (3,0%).
Il settore Auto è risultato in aumento del +8,5%. Sono cresciuti sia i premi della R.C. Auto (+9,8%) sia quelli del ramo Corpi Veicoli Terrestri (+5,0%). Anche il comparto non auto ha registrato una variazione positiva (+3,5%). In particolare, il ramo R.C. Generale, la cui raccolta da parte di queste imprese rappresenta quasi un terzo del totale, ha registrato nel 2018 una variazione del +2,0%; a fronte di una variazione nulla nella raccolta delle imprese italiane, il ramo Infortuni registra un aumento dei premi pari a +4,6%. I premi nel ramo Credito – la cui raccolta è effettuata quasi per intero da rappresentanze di imprese UE – sono cresciuti del 6,1%. La variazione registrata nel ramo Trasporti è stata positiva e pari all’1,6%, ma non è stata sufficiente a contrastare la forte contrazione registrata dalla raccolta da parte delle imprese italiane.

Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., la principale forma di intermediazione in termini di market share si conferma essere il canale agenziale (75,3%), in lieve diminuzione rispetto a quanto rilevato alla fine del IV trimestre del 2017 (76,3%). In particolare i rami nei quali il canale agenziale risulta più sviluppato sono R.C. Veicoli marittimi (94,6%), R.C. Auto (85,1%), R.C. Generale (80,3%), Cauzione (79,9%) e Altri danni ai beni (79,2%). Volumi di business molto ridotti per gli agenti si riscontrano invece nei rami Corpi veicoli aerei (9,0%), R.C. Aeromobili (13,7%) e Corpi veicoli marittimi (14,6%) nei quali è molto forte la presenza dei broker con quote di mercato rispettivamente pari a 89,3%, 84,0% e 84,9%.

Sono proprio i broker a rappresentare il secondo canale di distribuzione dei premi danni con una quota pari al 9,5%. Oltre a quelli già menzionati, i rami in cui l’intermediazione dei broker è molto rilevante sono il ramo Cauzione (17,4%), i rami Malattia e Corpi veicoli ferroviari (19,2%), il Credito (21,4%) e le Merci trasportate con una quota superiore al 40%. Va evidenziato, comunque, che la quota di mercato dei broker è sottostimata, in quanto non considera una parte importante di premi (stimata per il totale danni, nel 2017, in 21,7 punti percentuali) che tali intermediari raccolgono ma che presentano alle agenzie e non direttamente alle imprese. Assumendo che questa incidenza sia applicabile anche per il 2018, la quota degli agenti per il totale settore danni scenderebbe a 53,6% mentre quella dei broker salirebbe a 31,2%.

Gli sportelli bancari con una quota di mercato del 6,6% (6,1% nel 2017), sono stati maggiormente coinvolti nella commercializzazione dei premi nei rami Credito (38,6%) e Perdite pecuniarie (44,2%). Rivestono tuttavia un ruolo importante (e in crescita) anche nei rami Malattia (13,9%), Infortuni (12,4%), Tutela legale (10,2%), Incendio ed elementi naturali e Assistenza (8,9%).

La vendita diretta nel suo complesso (Direzione, Vendita telefonica e Internet) a fine 2018 registra un’incidenza dell’8,4% (era 8,2% la quota rilevata alla fine di dicembre 2017). Facendo riferimento alle singole modalità di distribuzione della vendita diretta, risulta che alla fine del quarto trimestre 2018, le agenzie in economia pesavano per il 4,1% (3,6% nello stesso periodo del 2017), mentre per il 3,3% il canale internet (3,2% nel 2017); la quota relativa ai premi veicolati attraverso i preventivatori online risulta stabile e pari all’1,4%; in particolare nel settore Auto tale quota è pari al 2,6% mentre più bassa e pari allo 0,2% è quella relativa agli altri rami danni. In particolare i rami in cui, anche se marginalmente, si fa ricorso da parte degli assicurati all’utilizzo di preventivatori online sono l’Assistenza (2,0%), la Tutela legale (1,5%), gli Infortuni (0,5%) e le Perdite pecuniarie (0,2%).