di Anna Messia
Dieci giorni per evitare di congelare in un colpo solo sia Banca d’Italia sia Ivass. Il governo, con il nulla di fatto del Consiglio dei ministri di martedì, è entrato di nuovo in zona Cesarini sulle nomine delle autorità di controllo. E anche questa volta per evitare la paralisi potrebbe optare per una mezza decisione, come già fatto a febbraio scorso per l’istituto di controllo assicurativo, quando ha dato l’ok sulla conferma del consigliere Alberto Corinti ma non di Riccardo Cesari, tornato a fare il professore all’Università di Bologna. Con l’uscita di Salvatore Rossi, direttore generale di Banca d’Italia e presidente Ivass, fissata per il prossimo 9 maggio, l’Istituto di controllo delle assicurazioni non avrà più il numero minimo dei due consiglieri per continuare a operare. La stessa cosa accadrà in Via Nazionale, dove il 9 uscirà anche Valeria Sannucci.

Lo scontro nell’esecutivo si sarebbe aperto, come noto, sulla figura di Alessandra Perrazzelli, indicata dal consiglio superiore di Via Nazionale come nuove membro del direttorio, assieme a Daniele Franco, con Fabio Panetta, attuale vice dg, destinato a prendere il posto di Rossi sia in Via Nazionale sia in Ivass. A Perrazzelli il governo rimprovera il fatto di essere vicina
ad ambienti del Partito Democratico e per uscire da questo nuovo impasse potrebbe replicare quanto già fatto a febbraio scorso con Ivass. Ovvero dare il via libera solo su Panetta e Franco, lasciando nel limbo Perrazzelli. Una mossa che consentirebbe ai due istituti di evitare la paralisi ma che rappresenterebbe una nuova decisione a metà. Per Ivass non c’è stata alcuna pronuncia negativa su Cesari, in assenza della quale Banca d’Italia, non può fare una nuova proposta. La prossima puntata sarà lunedì 29, quando il consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi di nuovo, appena il premier Giuseppe Conte sarà tornato dal suo viaggio in Cina. (riproduzione riservata)

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