«Un fondo di assicurazione dei depositi bancari con contributi ex-ante pari allo 0,8% dei depositi assicurati sarebbe sufficiente per coprire gli esborsi, persino nel caso di ipotetiche perdite ben maggiori di quelle emerse nel corso dell’ultima crisi (2007-2009)». Lo si legge in un occasional paper di alcuni economisti pubblicato dalla Banca Centrale Europea (dove si precisa che le opinioni espresse sono degli autori e non di Eurotower), secondo il quale una cifra di 38 miliardi di euro sarebbe sufficiente anche nel caso di scenari di perdite «considerevolmente più gravi» rispetto all’evidenza storica, tanto negli Stati Uniti quanto in Europa, inclusa la recente crisi finanziaria. Secondo la ricerca, «uno Schema europeo di assicurazione comune dei depositi (Edis) offrirebbe grandi benefici in termini di protezione degli stessi, allo stesso tempo creando rischi limitati in termini di esposizione dal momento che la probabilità e le dimensioni degli interventi sarebbero probabilmente bassi», oltre a «giocare un ruolo-chiave in termini di rafforzamento della fiducia ed evitando il rischio di profezie auto-avveranti di fughe dei depositi bancari». (riproduzione riservata)
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