L’ok dell’Ivass, arrivato ieri, al modello interno per il calcolo di Solvency II consentirà di innalzare l’indice di 50 pb e liberare risorse

di Anna Messia
Reale Mutua ottiene dall’Ivass il via libera al modello interno parziale Solvency II. Il disco verde è arrivato dopo 16 mesi di lavori, e sarà utile alla compagnia guidata dal direttore generale, Luca Filippone, per ottimizzare la gestione del capitale e liberare risorse che potranno essere utilizzate per nuove acquisizioni, a partire da quelle in Spagna. Del resto la mutua sabauda negli ultimi tempi non si è risparmiata in operazioni straordinarie: alla fine del 2016 ha rilevato le attività assicurative italiane messe in vendita dagli austriaci di Uniqa, con un’operazione da 295 milioni, e l’anno scorso ha avviato le attività assicurative in Cile, tramite la partecipata spagnola Reale Seguros. In Italia non sono molte le compagnie che sono riuscite a ottenere il via libera per il modello interno di Solvency II, che rispetto alla formula standard (uguale per tutti) consente di misurare in maniera più puntuale i rischi cui è esposta l’impresa. Oltre alle assicurazioni controllate da gruppi esteri (come Allianz o Axa ) nella lista ci sono solo Generali e Unipol . Il via libera a Reale Mutua è arrivato per il ramo Danni, ma si sta già lavorando per estenderlo alla gestione Vita. «Nel nostro caso abbiamo guardato fin dall’inizio all’avvio del modello interno su cui abbiamo molto creduto e al quale abbiamo lavorato per diversi mesi, stabilendo una proficua collaborazione con l’autorità di controllo», dice a MF-Milano Finanza il condirettore generale di Reale Mutua, Massimo Luvié. Un lungo lavoro che ha dato però i frutti attesi. Non solo perché il Solvency II del gruppo Reale Mutua, già alto secondo la formula standard (pari a dicembre 2017 al 202,5%), è destinato ora a salire di una cinquantina di punti (il calcolo esatto si farà nei prossimi giorni), ma anche perché «le nuove regole introdotte da Solvency II non sono state viste come un adempimento burocratico ma come leva strategica che ha consentito di irrobustire l’intera struttura», continua il manager. Per quanto riguarda l’ottimizzazione del capitale e la crescita dell’indice Solvency II è «una dote che potrà essere utilizzata dalla compagnia per proseguire nella crescita e nella diversificazione geografica, che viene premiata dalla stessa normativa», aggiunge Luviè. A questo proposito, nel mirino c’è ancora la Spagna dove il gruppo ha già raggiunto negli ultimi una posizione importante ma è pronto a muoversi ancora se si presentasse l’occasione giusta. Ma si guarda anche ad altri Paesi, magari per replicare la mossa fatta in Cile. A oggi non c’è ancora nulla di concreto, spiega Luvié, sottolineando però che «quella di crescere è un’ambizione che non abbandoniamo». Intanto la compagnia si prepara all’assemblea del prossimo 27 aprile che approverà il bilancio 2017 e rinnoverà il consiglio arrivato a scadenza di mandato. Il bilancio dovrebbe chiudersi con premi superiori a 4,5 miliardi e un utile consolidato superiore ai 107,1 milioni di euro emersi dal preconsuntivo dello scorso dicembre. Anche il 2018 si è aperto con un andamento in linea con le attese e le previsioni per quest’anno di una crescita dei premi superiore al 9%, che porterebbe il dato complessivo di Reale Mutua a circa 5 miliardi, sono confermate. Per quanto riguarda il rinnovo della cariche, la riconferma di Filippone al timone non è in discussione mentre si attende la designazione di un nuovo presidente dopo che Iti Mihalich, nominato per la prima volta alla presidenza nel 2003 e in Reale Mutua da oltre 50 anni, si è detto indisponibile al rinnovo. Il successore, come tradizione di Reale Mutua che proprio quest’anno festeggia i 190 anni di storia, sarà con ogni probabilità scelto all’interno del consiglio di amministrazione della compagnia. (riproduzione riservata)
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