Si chiamerà archimede e intende raccogliere sul mercato tra 30 e 47 mln di euro. Confermando le anticipazioni di MF-Milano Finanza, la società promossa da Battista ha firmato una lettera d’intenti con la Net Insurance degli Amato. Obiettivo è la prima compagnia insurtech italiana
di Anna Messia
La prima spac assicurativa italiana è pronta a partire. Dopo quella per le banche, la Spaxs lanciata a febbraio da Corrado Passera, e quella sanitaria, ieri ha acceso i motori il primo special purpose acquisition vehicle (spac) focalizzato sulle polizze. Il progetto, come anticipato da MF-MilanoFinanza il 13 marzo, è nato su iniziativa di Andrea Battista, manager che in campo assicurativo già in passato è stato innovatore, e coinvolge Net Insurance , operatore di riferimento in Italia nelle coperture assicurative legate alla cessione del quinto. Dopo gli inizi in McKinsey, Battista è entrato nel 1996 in Cattolica Assicurazioni , dove è stato ad della joint venture di bancassicurazione e dg di Duomo Assicurazioni. Nel 2012 è divenuto capo per l’Italia di Aviva e nel 2014 ha deciso di lanciare, con Jc Flowers, Eurovita, prima società di bancassurance in Italia controllata da un fondo di private equity. Anche stavolta Battista promette di innovare, non solo perché Archimede, questo il nome, sarà la prima spac assicurativa. L’idea è lanciare la prima compagnia insurtech nel mercato Danni non auto, dando forma a una piattaforma indipendente ma che al tempo stesso fa leva sulla collaborazione con broker selezionati e l’innovazione digitale. Battista nel progetto è affiancato da Giampiero Rosmarini (esperto del settore bancario) e Matteo Carbone (consulente di fama internazionale sull’insurtech).
Quanto agli obiettivi minimi di raccolta, Archimede punta ad adesioni per un importo totale tra 30 e 47 milioni. E sempre ieri è stata sottoscritta una lettera di intenti non vincolante, in base alla quale i soci di Net Insurance cederanno ad Archimede il 30% della compagnia per 9,3 milioni. Al momento è solo una lettera di intenti perché il contratto quadro sarà firmato solo dopo l’ipo di Archimede. Il piano è però già definito: l’operazione prevede in particolare la fusione di Archimede in Net, con conseguente ampliamento e diversificazione dei soci della compagnia, oggi controllata dalla famiglia Amato. Il nuovo assetto prevede che, dopo la fusione, l’aggregato prenda la forma di public company. Nessun azionista deterrà più del 30% del capitale e in ogni caso nessun azionista avrà una quota tale da consentirgli il controllo dei voti in assemblea. Non sono poi previsti patti tra gli azionisti e gli organi sociali saranno nominati in base al voto di lista e con il libero consenso dei soci, con un cda a maggioranza di membri indipendenti e una squadra di top manager dal rilevante track record nel settore. Alla fine del processo di fusione con Archimede, NetInsurance, che ha chiuso il 2016 con premi per circa 60 milioni e un utile di oltre 6 milioni, avrà un indice Solvency II molto superiore ai requisiti minimi e sarà la base per sviluppare il nuovo progetto di Battista, che punta sul mercato Danni, settore dagli ampi spazi di crescita per il canale bancario ma anche per broker e business diretto. Tutto dovrebbe essere molto veloce: la quotazione di Archimede è attesa nel giro di un mese. (riproduzione riservata)
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