Nella consueta lettera ai soci Exor, il presidente fa il punto sull’intera holding. Il successore di Marchionne? Fiduciosi che sarà uno del suo team. Cautela sull’auto elettrica. Poi invita a puntare sulla capogruppo: la nostra holding tratta a sconto. PartnerRe sull’India
di Luciano Mondellini
Nella tradizionale lettera agli azionisti di Exor , il presidente John Elkann si è focalizzato soprattutto su tre controllate: Fca , PartnerRe e la Juventus . Oltre sulla stessa holding per la quale il nipote dell’avvocato Agnelli ha ricordato come il 2017 sia stato il miglior anno per Exor dopo il 2009 quando la capogruppo venne creata sulle ceneri delle vecchie Ifi e Ifil . «Nel 2017 il valore netto degli attivi per azione di Exor espresso in dollari (o nav per azione, ndr) è cresciuto del 56,9%, battendo del 36,8% il nostro indice di riferimento, il Msci World in dollari» ha spiegato Elkann (si osservi tabella in pagina), ricordando come il contributo singolo più grande a questo risultato è stato determinato da Fca , che l’anno scorso ha quasi raddoppiato la sua capitalizzazione, da 14 a circa 28 miliardi di dollari. In difesa di Exor (di cui è anche amministratore delegato), Elkann ha voluto osservare che dalle holding si ottengono guadagni maggiori a quelli delle società che posseggono. «I dati ci dicono che le holding diversificate comparabili a Exor sono state un buon investimento. Negli ultimi 20 anni hanno prodotto un guadagno circa cinque volte superiore rispetto a quello dell’indice Msci World in dollari. E hanno fatto registrare una performance 50% migliore rispetto a quella delle società che esse posseggono». Proprio per questo, secondo Elkann, il titolo Exor è a sconto in borsa. «Come accade a molti dei nostri pari, le nostre azioni continuano a essere scambiate a sconto: ciò significa che quando comprate Exor in effetti state ricevendo PartnerRe gratis». Infine, sempre per quanto riguarda la capogruppo, ha fatto notare come Exor aveva un debito lordo di 5 miliardi di dollari quando chiuse l’acquisizione di PartnerRe, E ora questa voce si è ridotta del 25% a 3,75 miliardi.

Molto corposa è anche la parte dedicata a Fca . Elkann ha lodato l’operato del ceo Sergio Marchionne sottolineando come «il miglioramento in termini di redditività e di generazione di cassa è il risultato della decisione di uscire dal mercato delle automobili mass market, per privilegiare i pick-up e i suv nel Nord America, e di investire in Maserati, uno dei nostri marchi premium». Una frase che sembra già contenere le linee guida del piano industriale al 2022 che Marchionne presenterà il primo giugno a Balocco. Così come quelle sull’auto elettrica, tema sul quale Elkann ha invitato alla prudenza. «La transizione dal motore a combustione tradizionale a quello senza combustione sarà graduale, con le soluzioni ibride che giocheranno un ruolo crescente nel prossimo futuro. Per darvi un’idea: il 97% delle 17,6 milioni di auto attualmente vendute negli Stati Uniti usano solo motori a combustione e solo circa 100 mila auto sono completamente elettriche (meno dello 0,7%)». Il presidente di Exor ha poi ricordato che gli obiettivi al 2018 fissati da Fca nel 2014 sembravano irraggiungibili, 2ma mano a mano che ci avviciniamo, sembrano sempre più possibili. Se saranno raggiunti, nel 2019 Marchionne potrà lasciare al suo successore una società con 4 miliardi di cassa, 125 miliardi di dollari di ricavi e 5 miliardi di dollari di utili netti». Per quanto riguarda il successore dell’attuale ceo Elkann ha detto di essere fiducioso che nella squadra di Marchionne sarà scelto il successore.

Su PartnerRe (controllata statunitense operante nelle riassicurazioni) Elkann ha fatto notare come la compagnia abbia aumentato l’esposizione al settore azionario passando da quasi zero al 4%. Le sue due maggiori posizioni sono Rwe , il più grande produttore tedesco di energia elettrica con impianti tradizionali (nucleari, a carbone e a gas), e Ocado, una società tecnologica britannica specializzata nel commercio elettronico di alimentari. Inoltre ha anche iniziato a investire in India. Un’economia che vale 2.400 miliardi di dollari con un ritmo di crescita pari al 6,5%, nonostante già sia molto ampia, e con un reddito pro capite di appena 1.800 dollari.

L’ultima parte della lettera è riservata alla Juventus . Elkann ha ricordato come il calcio sia diventato anche un business, che ha visto i club europei più che triplicare i ricavi nel corso di un secolo. In questo quadro i ricavi della Juventus sono cresciuti negli ultimi cinque anni al tasso medio annuo del 15% rispetto al 10% del mercato, attestandosi oggi intorno ai 400 milioni (trasferimenti dei giocatori esclusi). Questo nonostante la Juventus continui a investirne molta parte nei giocatori che sono fondamentali per il futuro del club, pur rappresentandone il costo principale.(riproduzione riservata)
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