Sale al 3,95% del capitale e si rafforza come secondo azionista
Al via tre progetti di automazione in Italia
Continua lo shopping del vicepresidente vicario delle Generali, Francesco Gaetano Caltagirone, sui titoli della compagnia triestina. Il 29 marzo l’imprenditore capitolino ha acquistato sul mercato, tramite la controllata Mantegna 87, 545 mila titoli del Leone a un valore medio unitario di carico di 15,7162 euro, che corrisponde a un investimento complessivo di 8,565 milioni. Altre 80 mila azioni sono state comprate da SoCoGeIm al prezzo medio unitario di 15,7091 euro, per una spesa di 1,257 milioni, mentre Echetlo si è fatta carico di un pacchetto di 20 mila titoli, rilevati sempre sul mercato a 15,71 euro per un esborso totale di 314.200 euro.
Complessivamente, quindi, Caltagirone ha acquistato 645 mila azioni Generali, portando la sua partecipazione al 3,95% e rafforzando il ruolo di secondo azionista alle spalle di Mediobanca (13%) nel capitale del gruppo assicurativo guidato dall’a.d. Philippe Donnet. Altri soci forti sono il patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, accreditato di una partecipazione intorno al 2%, la famiglia De Agostini all’1,7% e i Benetton, che attraverso la holding Edizione sono saliti al 2%.
Intanto Generali Italia ha cominciato a sperimentare tre operazioni di automazione in grado di velocizzare la gestione dei rapporti con gli agenti e i clienti. Il primo è un meccanismo di automazione, che vede un motore di intelligenza artificiale snellire l’opera di gestione delle richieste di assistenza che arrivano dagli agenti (indicativamente un milione ogni anno). Il secondo progetto, Chatbot, è un assistente virtuale creato per i clienti. Tra gennaio e febbraio sono state evase 15 mila richieste online. Infine, un sistema di gestione della posta, sia cartacea sia online, in grado di leggere e reindirizzare oltre un milione di lettere e email ogni anno.
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