A febbraio i prestiti al settore privato sono cresciuti del 2,4% su base annua, quelli alle famiglie del +2,8%, come nel mese precedente, mentre quelli alle società non finanziarie dell’1,2% (+2% gennaio). Le sofferenze nette sono scese di altri 5 mld di euro, in calo al 2,25% il tasso sui mutui delle case e la raccolta bond (-19%)
di Francesca Gerosa
Continua la crescita dei prestiti, un segnale positivo per l’economia italiana. A febbraio i prestiti al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, sono cresciuti del 2,4% su base annua (+2,7% a gennaio). Banca d’Italia nel rapporto “Banche e moneta: serie nazionali” sottolinea che i prestiti alle famiglie sono cresciuti del 2,8%, come nel mese precedente, mentre quelli alle società non finanziarie sono aumentati dell’1,2% (+2% gennaio).
E se i depositi del settore privato sono aumentati del 5,5% su base annua (come nel mese precedente), la raccolta obbligazionaria è diminuita del 19% (-16,7% nel mese precedente). Mentre le sofferenze nette sono calate di altri 5 miliardi di euro, a 54,5 dai 59,5 miliardi di gennaio, toccando il minimo da giugno 2012, quelle lorde sono scese a 163,6 miliardi dai 166,7 di gennaio, toccando il minimo da febbario 2014. Quindi sono diminuite del 10,8% su base annua (erano diminuite del 9,2% a gennaio).

Quanto ai tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,25% (2,27% in gennaio) e quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo all’8,44%. I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono risultati pari all’1,54% (1,42 in gennaio) e quelli sui nuovi prestiti di importo fino a un milione di euro sono stati pari all’1,99% con quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia all’1,08%. Infine, i tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,39%.
Inoltre è aumentato di 2 miliardi a febbraio in termini di controvalore il portafoglio di titoli di Stato italiani detenuti da istituti bancari operanti nel Paese. In base ai dati contenuti nel documento “Banche e moneta” diffuso da Banca d’Italia, a febbraio il controvalore del portafoglio di titoli di Stato nazionali in mano agli istituti residenti ammontava a 336,857 miliardi di euro rispetto a 334,145 miliardi di gennaio, dato rivisto dal precedente (334,249 miliardi).
I 329,957 miliardi di fine dicembre rappresentavano il minimo da agosto 2012, quando il controvalore si è attestato a 316,591 miliardi. Rilevata con una metodologia in parte differente, l’analoga statistica anticipata dalla Bce lo scorso 27 marzo indicava un aumento del controvalore a febbraio a 347,653 miliardi da 344,788 del mese precedente.
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