Utile netto in calo del 13% a 49 mln di euro nel primo trimestre, ma oltre il consenso degli analisti fornito dalla società a 43,9 mln. I profitti depurati dalle componenti variabili sono saliti a 31,8 mln. Confermate le stime 2018 di una raccolta netta di 4-5 mld con almeno 2,5 mld relativi al risparmio gestito. Titolo in accelerazione in borsa
di Paola Valentini
Le incerte condizioni dei mercati pesano meno del previsto sui conti di Banca Generali . Il gruppo ha chiuso il primo trimestre di quest’anno con un utile netto in calo del 13% a 49 milioni di euro, oltre il consenso degli analisti fornito dalla società che aveva previsto un dato a 43,9 milioni. Superiore alle proiezioni dei broker anche il margine di intermediazione che si è attestato a quota 114,1 milioni (-6,9%) contro i 110,2 milioni previsti dal consenso. Stessa tendenza per il risultato operativo sceso del 10,7% a 75,6 milioni rispetto ai 60,4 milioni stimati.
“Un avvio d’anno molto solido e soddisfacente con risultati che, a dispetto di una maggior incertezza sui mercati, continuano a espandersi nelle voci commerciali e nelle dimensioni complessive della banca, a conferma della capacità di stare al fianco dei clienti anche nei momenti di crescente volatilità. La forza delle voci ricorrenti e l’attenzione all’efficienza operativa confermano la sostenibilità di un modello di business che si rafforza sempre di più, come indicato dalla solidità degli indici patrimoniali, dando slancio alla capacità di innovazione. Il crescente riscontro alle nostre soluzioni di wealth management e le diverse novità in fase di lancio ci danno grande fiducia per la crescita dei prossimi mesi”, ha sottolineato l’ad, Gian Maria Mossa.
Quanto all’attività della rete, come è emerso dai dati mensili, nel primo trimestre l’espansione della banca si è confermata solida con nuovi flussi per 1,6 miliardi e masse gestite e amministrate per conto della clientela salite a 56,4 miliardi (+13% su base annuale) a conferma di una forte domanda di consulenza sul patrimonio.

Tale crescita, ha spiegato la banca del Leone, ha avuto luogo in un contesto di mercati finanziari più volatili e contrastati sia sul fronte azionario sia valutario. L’indice delle borse mondiali Morgan Stanley World Index espresso in euro ha infatti segnato nel trimestre un calo del 4%, mentre nel corrispondente periodo dello scorso anno aveva messo a segno un rialzo del 7%.
In dettaglio, sull’utile netto ha pesato il minor contributo delle componenti di ricavo più variabili dipendenti dalle dinamiche dei mercati, ovvero le commissioni di performance. Nel trimestre le commissioni di performance sono scese dell’82% a 7,6 milioni, mentre le commissioni lorde di gestione sono cresciute del 17% per via dell’incremento delle masse (a 158,1 milioni), ma non sono salite abbastanza da compensare il calo delle prime.
In questo contesto di mercati meno brillanti rispetto agli ultimi anni “Banca Generali ha dimostrato una forte capacità di resistenza e flessibilità come evidenziato dall’aumento delle commissioni di gestione, dallo stretto controllo dei costi e dalla solidità patrimoniale”, ha affermato Mossa, “a dimostrazione di ciò c’è anche la forte crescita dell’utile netto rettificato, introdotto quest’anno per la prima volta, ovvero dell’utile depurato dalle componenti variabili legate alla performance dei mercato e al trading”. Quest’ultimo è salito a 31,8 milioni nel trimestre, +107% sui 15,7 milioni medi del 2017.
Dal canto suo il margine d’interesse è risultato di 13,2 milioni (-16%) per effetto del contesto di bassi tassi e della scelta strategica di aumentare il profilo difensivo del portafoglio di tesoreria a cavallo del nuovo anno. Tale decisione ha comunque prodotto un aumento degli utili da trading che hanno portato il saldo complessivo del margine finanziario a 28,5 milioni (+49% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso). Intanto l’efficienza operativa ha consentito di ridurre i costi operativi dell’1% a 46,5 milioni.
Banca Generali ha anche segnalato che le prime evidenze sull’andamento commerciale nel mese di aprile confermano il progresso nei dati di raccolta già evidenziato nei mesi precedenti: la raccolta netta da inizio anno si attesta a 1,9 miliardi con un’accelerazione nella domanda di soluzioni contenitore e una buona accoglienza della nuova sicav lussemburghese, Lux Im, che hanno raccolto flussi per oltre 700 milioni.
Per l’intero 2018 Mossa ha confermato “le stime di una raccolta netta di 4-5 miliardi con almeno 2,5 miliardi relativi al risparmio gestito. L’anno è ben impostato nonostante la volatilità dei mercati, l’incertezza politica e i timori per un possibile rialzo dei tassi. Credo che nel secondo trimestre i mercati saranno ancora più difficili per via del progressivo venir meno del sostegno delle banche centrali. In ogni caso siamo meno negativi sull’Italia e più prudenti sul ciclo economico Usa”. Quanto al dividendo sul bilancio 2018 Mossa ha spiegato che “l’obiettivo è quello di riuscire a confermare l’importo del 2017 è evidente che la volatilità non gioca a favore”. Dopo la pubblicazione dei conti il titolo Banca Generali ha ripreso forza e ora segna un rialzo dell’1,67% a 28,02 euro.
Fonte: logo_mf