Nel primo trimestre 2017 livelli record dell’attività di M&A nella regione asiatica, forti cambiamenti a livello globale

 

Secondo l’indagine Quarterly Deal Performance Monitor (QDPM) di Willis Towers Watson, l’attività di M&A nel primo trimestre dell’anno ha visto livelli record, mai toccati prima, in Asia. Gli acquirer dell’area hanno, infatti, completato 80 deal, aumento significativo rispetto ai 62 dello stesso trimestre del 2016. Risultati che si presentano in forte contrasto con il resto del mondo, dove i livelli, rispetto all’anno precedente, sono precipitati.

L’indagine, realizzata in collaborazione con la Cass Business School, traccia il numero di operazioni di M&A completate del valore di oltre $ 100 milioni e la performance azionaria della società acquirente rispetto agli indici di mercato, da tale analisi si evidenzia però che, nonostante un aumento del volume dei deal, gli acquirer asiatici hanno sottoperformato il mercato di -2.4 punti percentuali (pp)  rispetto all’indice MSCI World del periodo dell’anno precedente.

Andrea Scaffidi, Senior Consultant di Willis Towers Watson Italia, afferma: “L’Asia ha continuato a investire nelle attività di M&A e, nonostante la performance azionaria degli acquirer rispetto agli indici regionali non sia stata positiva, si continuano a registrare operazioni intra-regionali e nazionali, decisioni di investimento che non rileviamo in altre aree geografiche. Per le altre regioni, considerando i lunghi tempi per il completamento dei deal tradizionali, i risultati non sono sorprendenti. L’attività di M&A riflette la forte incertezza economica post Brexit e pre elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Negli anni precedenti abbiamo assistito ad significative extra performance da parte degli acquirer asiatici, gli ultimi trimestri hanno registrato un riduzione delle stesse, allineando la regione ai risultati del resto del mondo. Questo potrebbe significare una maturazione del mercato M&A asiatico e un allontanamento da deal opportunistici verso un modello più maturo e prevedibile”.

L’indagine evidenzia che, esclusa l’Asia, in Europa e Nord America, oltre ad un calo del numero dei deal, la crescita degli ultimi quattro anni di costante sovraperformance trimestrale rispetto agli indici di mercato è giunta al termine. Gli acquirer nel primo trimestre del 2017 hanno registrato una performance di -1.3pp rispetto all’indice, ben al di sotto della media di + 6.3pp degli ultimi tre anni.

Andrea Scaffidi: “L’attività di M&A nel primo trimestre dell’anno è stata ridotta e rispecchia l’approccio delle aziende, iniziato lo scorso anno, di “aspettare e osservare”. Per il prossimo trimestre prevediamo una significativa ripresa con la conclusione dei deal avviati a ridosso del post elezioni americane. Se i tassi d’interesse globali rimarranno bassi e i mercati continueranno a performare, è probabile una svolta nelle attività di M&A poiché le aziende cercheranno di sfruttare tutte le opportunità che si presentano”.