IL VOSTRO QUESITO

Immobile costituito da 4 vani con le seguenti destinazioni:
• Piano seminterrato da attività artigianale(ditta individuale del proprietario dell’intero immobile)
• Piano terra a civile abitazione condotto dalla madre del proprietario
• Piano primo e mansarda a civile abitazione occupato dal nucleo familiare del proprietario
Ci viene richiesta la copertura assicurativa per il rischio artigianale e civile sia come sezione danni che RC.
La nostra soluzione è stata la seguente:
Unico contratto con prodotto per azienda artigianale (azienda dinamica di cui alleghiamo condizioni contrattuali) a contraenza ditta individuale dove viene specificato e convenuto che il fabbricato assicurato è l’intero immobile, che la somma del contenuto è riferita sia alla parte artigianale che civile nonchè specifica rinuncia alla rivalsa per la madre del proprietario.
Siamo consci che la tassazione del fabbricato risente del rischio peggiore e che da un punto di vista economico c’è un aggravio di premio, ma riteniamo che sia la soluzione migliore per non incorrere a questioni di terzietà qualora si verifichi sinistro che coivolga la parte civile e artigianale o viceversa.
L’assicurando non prende in considerazione la nostra proposta e vuole assolutamente che il rischio sia regolato da 2 distinti contratti, come proponeva precedente consulente, 1 per la parte civile e 1 per la parte artigianale.
Ho provveduto in tal senso ma resto convinto che separando il rischio con 2 contratti (sempre della stessa compagnia) ci sia la concreta possibilità che in caso di sinistro, in particolari situazioni, venga meno la copertura assicurativa o quantomeno ci sia parziale copertura.
Attendo vostre considerazioni e magari accorgimenti tecnici da adottare per non incorrere a spiacevoli situazioni di mancata copertura.

L’ESPERTO RISPONDE


Dall’estratto di polizza aziendale è emerso che essa, pur ricomprendendo la garanzia “ricorso terzi”, non risulta indicizzata. Poiché il contratto, seppur di durata annuale, soggiace alla tacita proroga di cui all’ art. 1899 del codice civile, potrebbe essere utile invece prevederne la indicizzazione, in quanto tale garanzia di R.C. è concessa con l’applicazione di un premio sulla base del valore assicurato, che – col passare degli anni – potrebbe mutare e così determinare – in caso di sinistro – un’eventuale sottoassicurazione in danno dell’assicurato.
Dal preventivo della polizza dell’abitazione, che è un contratto multirischio dell’abitazione  e risulta indicizzata, emerge che essa è destinata ad assicurare fabbricati “adibiti per almeno 2/3 della superficie complessiva dei piani – compresi quelli sotterranei ed escluso il sottotetto vuoto e impraticabile – a civili abitazioni, uffici, studi professionali o siano vuoti e dove, nel restante terzo non esistano: cinematografi, teatri, grandi empori, supermercati, autorimesse pubbliche, stazioni di servizio, industrie, depositi di infiammabili o esplodenti, discoteche e night club”. per cui, se effettivamente i 2/3 dell’ immobile sono adibiti ad abitazione, l’attività artigianale svolta al piano seminterrato non sostanzi fattispecie che può determinare aggravamento di rischio per la presenza di infiammabili, solventi, colle, ecc, essa può essere garantita con polizza “incendio” rischi civili, come preventivata dal lettore. Per maggiore cautela, suggerirei di fare una dettagliata descrizione del rischio mediante appendice.