di Edoardo Narduzzi
Può l’intelligenza artificiale di un robot navigare le acque della finanza mondiale rese agitate dall’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, dall’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, dalle banche centrali in lotta con la deflazione, dalla volatilità del prezzo del petrolio e dalle tensioni nell’Eurozona mettendo a segno guadagni annui a doppia cifra percentuale? La risposta è sì ed emerge dalle statistiche del primo anno di investimenti di SelfieWealth, l’unico robo-advisor progettato per supportare una strategia attiva di investimento orientata al Total Return nella definizione dell’allocazione di portafoglio. Dei 64 robo-portfolio creati automaticamente il 25 marzo del 2016 dall’intelligenza artificiale, personalizzandoli sulla base di tre diversi profili di rischio e di una trentina di mercati nazionali, ben l’89% ha ottenuto un guadagno dodici mesi dopo la nascita e ben il 17,2% del totale ha chiuso l’anno con un rendimento a doppia cifra percentuale. Il guadagno medio annuo complessivo dei 64 robo-portfolio è stato del 5,42%, mentre il rialzo medio dei soli robot è stato pari al 6,32%.

Tra quelli che hanno festeggiato un anno di guadagni a doppia cifra percentiale il 41,6% è con profilo di rischio alto, il 33,3% con profilo medium risk , mentre i restanti appartengono alla categoria low risk.
Ottima la performance dei robo-portfolio personalizzati dal robot per un investitore britannico in sterline: quello High Risk (generato qualche mese prima, il 12 novembre 2015) è in guadagno del 27%, il Medium Risk festeggia un rialzo annuo del 14,28% e il Low Risk un capital gain da leccarsi i baffi e pari al 13,84%. Questi robo-portfolio, ottimizzati ogni mese automaticamente dall’intelligenza artificiale di SelfieWealth, hanno saputo ben investire sia prima della Brexit sia dopo il referendum britannico e certificano la capacità di adattamento del robot anche alla volatilità specifica di eventi politici eccezionali.

Bene anche molti portafogli asiatici. Il Malesia High Risk, con investimenti in azioni quali Ken Holdings (attiva nel settore delle costruzioni e basata a Kuala Lumpur) oppure Knusford (operativa nel comparto dei macchinari industriali), segna un guadagno del 14,35%, circa due punti percentuali in più del Medium Risk, che ha un’esposizione azionaria del 12,1% con titoli come la società del comparto alimentare Ajinomoto. Rialzo a doppia cifra anche per il robo-portfolio malesiano Low Risk, in guadagno annuo del 10,46%.
Performance positiva dell’11,65%, inoltre, per il portafoglio con profilo di rischio medio cinese con una esposizione sull’equity del 10,9% e investimenti nel comparto auto con l’azione Chongqing e del 10,02% per il portafoglio di Singapore con analogo profilo di rischio e investimenti in azioni come Singapore Telecommunications Limited.
Nell’Eurozona possono festeggiare una performance annua a doppia cifra percentuale soltanto il robo-portfolio belga High Risk (+11,94%) e quello greco Low Risk (+10,61%), ma in guadagno annuo del 9% si trovano due portafogli irlandesi, quello olandese ad alto rischio e anche la Svezia High Risk con un +9,61%.

Se si escludono due robo-portfolio della Nuova Zelanda, influenzati anche dalla volatilità del cambio, nessun portafoglio creato e gestito automaticamente dal robot ha perso in un anno più dell’1%. Quanto all’Italia, il migliore è stato quello con profilo di rischio alto (+5,52%), mentre il Medium Risk ha guadagnato il 2,83% e il Low Risk lo 0,28%.
Se la statistica indica qualcosa, allora il primo anno di investimenti del robot di SelfieWealth dice già chiaramente che la capacità di apprendimento dei sistemi esperti è oggi davvero sofisticata quando applicata ai mercati finanziari. Ed è proprio il caso di dire che, mentre l’auto con guida automatica è ancora in sperimentazione, il gestore di portafoglio automatizzato è già una realtà pronta a dare soddisfazioni agli investitori. (riproduzione riservata)
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