Cattolica assicurazioni ha contestato l’aumento di capitale della Popolare di Vicenza del 2014. L’istituto bancario, dal canto suo, ricorda di aver effettuato «un investimento azionario per un controvalore (circa 387 milioni di euro) quasi doppio rispetto a quello effettuato da Cattolica nelle joint venture assicurative e nel capitale di Bpvi».

Intanto la compagnia assicurativa uscirà dalle joint venture con la popolare vicentina, anche se quest’ultima contesta la decisione di esercitare i diritti per la vendita delle quote. «L’esercizio dell’asserito diritto di vendita, sulla cui legittimità Bpvi ha già anticipato sin da subito riserve e contestazioni anche (e non solo) con riferimento all’applicabilità del diritto di Cattolica al recesso dagli accordi», ha precisato Bpvi, «è stato formulato, del tutto inopinatamente, mentre erano in corso approfondite e costruttive discussioni su un rilancio dell’accordo di bancassurance, finalizzato a ricostruire un’alleanza, innovativa e fondata su basi assai più ampie, fra due importanti realtà finanziarie che hanno nella Regione Veneto il loro centro operativo».

Inoltre, aggiunge la banca vicentina, «qualunque eventuale trasferimento dovrebbe essere autorizzato dalle competenti autorità, tenendo anche conto che Bpvi ha formalizzato l’intenzione di far ricorso al sostegno finanziario straordinario e temporaneo per l’accesso alla misura della ricapitalizzazione precauzionale».

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