P.a. sempre tenute a rispettare i minimi

di Giovanni Galli

Reintroduzione dei minimi tariffari per calcolare i compensi dei professionisti. In tal modo le stazioni appaltanti, nel calcolo degli importi a base delle gare di progettazione, dovranno utilizzare le tabelle previste dal Decreto parametri che diventeranno quindi un obbligo e non una facoltà come adesso.

Lo prevede il decreto correttivo del Codice dei contratti pubblici, 131 articoli che sostituiscono i 220 del dlgs 50/2016, approvato in via definitiva il 13 aprile scorso dal consiglio dei ministri e ora in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (si veda ItaliaOggi di ieri). «Tra le richieste che la Rete delle professioni tecniche ha trasmesso al Governo», dichiara Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, «questa è certamente la più importante. Un eccellente lavoro di squadra che ha portato i suoi frutti, un impegno intenso e di grande incisività, a difesa della dignità professionale e della qualificazione della prestazione intellettuale, in cui i geologi hanno svolto un ruolo di grande importanza». «È sicuramente da apprezzare la modifica dell’art. 24 comma 8 del Codice, grazie alla quale le stazioni appaltanti, per calcolare l’importo dei corrispettivi da porre a base di gara negli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria, dovranno fare ricorso al cosiddetto Decreto parametri e non potranno pertanto continuare a sottostimare tali importi mortificando la qualità delle prestazioni professionali e i più elementari principi della trasparenza», fa eco il vicepresidente del Consiglio nazionale degli architetti, Rino La Mendola. «A questo proposito», aggiunge, «va ricordato che le procedure per l’affidamento variano con il variare dell’importo posto a base di gara, per cui le stazioni appaltanti, senza alcuna regola chiara, rischiavano costantemente di sottostimare tale importo, ricorrendo a procedure di affidamento errate». Le immediate ricadute del correttivo sono gare più veloci e maggiore impulso ai piccoli cantieri, sottolineano poi i geologi, affermando che il testo «al tempo stesso introduce maggiori garanzie di trasparenza e imparzialità nell’assegnazione degli appalti, con l’obbligatorietà, da parte della stazione appaltante, di nomina del presidente di commissione tra esperti segnalati dall’Autorità Anticorruzione. La modifica dell’art. 24 comma 8 del dlgs 50/2016», prosegue il presidente Peduto, «costituisce un importante correttivo a una normativa che fino ad oggi ha mostrato diverse criticità, quali procedure in palese contrasto con i principi di trasparenza, e sottostima del giusto compenso per prestatori di opera intellettuale. Un successo da condividere tra tutti i professionisti costituenti la Rete delle professioni tecniche che continuerà ad operare a favore del territorio e dell’economia del Paese».

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