MetLife ha vinto, dopo una lunga battaglia, contro il tentativo del Governo degli Stati Uniti di etichettarla come “too big to fail”, troppo grande per fallire, fatto che avrebbe inserito la compagnia vita americana sotto i più severi controlli del governo previsti per i gruppi di importanza sistemica e che l’avrebbe costretta ad aumentare le riserve.

Un giudice federale di Washington ha respinto la  logica utilizzata dal Financial Stability Oversight Council per classificare la società come istituto finanziario di importanza sistemica (systemically important financial institution).

La sentenza mina il fondamento del piano dell’amministrazione Obama per regolare più severamente le quattro imprese non bancarie ritenute di avere il potenziale per destabilizzare il sistema finanziario americano. MetLife aveva definito tale designazione arbitraria e ingiustificata.
Questa sentenza potrebbe costituire un precedente importante, visto che altre società non tipicamente finanziarie, come la General Electric, hanno fatto la stessa richiesta. E così potrebbero muoversi Prudential e AIG.