«La scelta di restare un gruppo assicurativo verrà confermata anche per il prossimo triennio, dal momento che non abbiamo in programma né avventure né diversificazioni in altri settori»: lo ha spiegato, a margine dell’assemblea degli azionisti di UnipolSai, l’a.d. Carlo Cimbri, a chi gli domandava qualche indicazione di massima sul nuovo piano industriale al 2018 che sarà presentato il 13 maggio. «Punteremo tutte le nostre risorse nel comparto assicurativo e, se a fine piano dovessimo trovarci solo con il business assicurativo in pancia, potremmo dire che non sarà stato in contraddizione con la nostra strategia».

In questo caso, se cioè il gruppo dovesse arrivare al 2018 senza più il fardello di Unipol banca e senza avere diversificato in altri settori, sarà possibile iniziare a ragionare sull’opportunità di fondere Unipol e UnipolSai. «L’attuale architettura è quella di un gruppo diversificato: se venisse meno, sarebbe giusto aprire qualche riflessione», ha aggiunto Cimbri alludendo alla possibilità di studiare l’unificazione delle due società. In mattinata, nel corso dell’assemblea, Cimbri aveva comunque detto che al momento il gruppo bolognese «non ha allo studio alcun tipo di fusione».

A proposito delle partecipazioni, l’a.d. ha dichiarato che Unipol detiene quote inferiori al 2% nel capitale di Bper e del Banco popolare. «Le abbiamo acquistate soprattutto per via del deprezzamento di valore accusato nei primi quattro mesi dell’anno». Entrambi gli istituti sono partner nella bancassicurazione. Si tratterebbe quindi di una scelta prettamente difensiva, utile anche a consolidare i rapporti commerciali. «Seguiamo le vicende bancarie con grande attenzione perché ci interessa coltivare i rapporti con i nostri partner», ha aggiunto Cimbri. «Se nascerà qualcosa di più, lo vedremo in futuro. Di certo, nel caso, sarà per una comune convergenza di interessi». L’a.d. non ha escluso che la compagnia possa incrementare le posizioni detenute sulle due banche.

Sui dividendi, pur garantendo un’attenzione elevata alla remunerazione dei soci, Cimbri ha rilevato che Unipol ha a che fare con uno «scenario complesso» fatto «di tassi bassi».

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