UEA ha organizzato venerdì scorso presso la Camera di Commercio locale il primo workshop del 2016 con la partecipazione degli esperti di Asacert, D.A.S. Assicurazioni e Gruppo Per sui danni ambientali e i rischi catastrofali.

Sui rischi catastrofali e i danni di natura ambientale, per essere realmente partner delle imprese e tutelare il patrimonio abitativo italiano, il mondo delle assicurazioni deve fare di più. Da un lato sul fronte della fabbrica prodotto, ancora troppo lenta nel recepire l’evoluzione delle esigenze del mercato e poco innovativa in termini di clausole specifiche e servizi pre e post sinistro. Dall’altro su quello, tante volte affrontato da Uea fin dai tempi del terremoto de L’Aquila (per approfondire: http://www.uea.it/index.html?pg=24&id=58&type_press=2), di un impegno serio e costruttivo nella promozione di un sistema pubblico-privato di gestione degli eventi catastrofali. Questo il messaggio sintetizzato dal vicepresidente Uea Francesco Barbieri che ha tirato le fila dell’incontro “Strumenti operativi a supporto delle coperture per i danni ambientali e per quelli naturali e catastrofali” realizzato venerdì scorso a Napoli. Come ricordato anche dal consigliere Uea Alfonso Santangelo, la scelta del capoluogo partenopeo, e della Camera di Commercio, come sede del primo workshop del calendario Uea 2016 è particolarmente significativa sia per il rischio sismico e alluvionale a cui è soggetto il territorio campano, sia per le emergenze ambientali legate alla Terra dei Fuochi, all’area dell’ex Italsider e allo smaltimento dei rifiuti. L’incontro ha visto la partecipazione di intermediari professionali, esperti di disaster recovery, certificazioni e tutela legale oltre al prof. Antonio Coviello, autore di un importante contributo scientifico sul risk management dei rischi catastrofali (per approfondire: http://www.sigeaweb.it/documenti/testo-calamita-naturali.pdf).

La consigliera Uea Marina Robino ha approfondito le soluzioni attualmente presenti sul mercato a copertura dei danni ambientali evidenziandone le carenze rispetto ai rischi effettivi a cui sono esposte le aziende nel normale esercizio della loro attività. Robino ha riportato ai partecipanti un approfondito dossier svolto dal Pool Inquinamento, ma anche due case history di danni da inquinamento accidentale che hanno permesso di rilevare alcuni aspetti chiave:

–          Si tratta di eventi che possono occorrere anche ad aziende considerate “a basso rischio” (basta un banale incendio in un piccolo supermercato)

–          È fondamentale che le polizze abbiano massimali elevati perché anche piccoli sinistri possono comportare costi diretti e indiretti particolarmente ingenti

–          La consulenza professionale dell’agente può fare la differenza sia in termini di sensibilizzazione delle imprese rispetto all’adeguatezza delle proprie coperture sia in fase di gestione del sinistro

L’intervento del consigliere Vittorio Brambilla di Civesio ha tracciato una panoramica complessiva del fenomeno “Nat/Cat” in Italia e nel mondo, ma soprattutto ha “decostruito” i principali alibi comunemente avanzati per giustificare il mantenimento dello status quo:

–          Il problema della conoscenza del territorio italiano e della mancanza di un’approfondita mappatura dei suoi rischi sismici e idrogeologici

–          Il problema della supposta “unicità” della situazione italiana e inapplicabilità di soluzioni/modelli mutuati da altri paesi

–          Il problema del costo di un’ipotetica copertura assicurativa obbligatoria e della sua percezione come un’ulteriore “tassa” imposta dall’alto

Nella seconda parte dell’incontro i partecipanti hanno potuto assistere alle relazioni tecniche dei partner Uea – D.A.S. Assicurazioni, Asacert e Gruppo Per – finalizzate ad implementare da un lato le loro conoscenze tecniche e dall’altro il bagaglio di soluzioni specialistiche da offrire ai propri clienti in tema di disaster recovery, business continuity e tutela legale.