L’Unione Europea ha abbassato i requisiti di capitale per le compagnie assicurative per spronare gli investimenti in progetti infrastrutturali a lungo termine e ravvivare, così, l’economia debole dei 28 paesi membri.

Secondo quanto affermato dalla Commissione Europea, infatti, dal 2 aprile il costo del rischio per le azioni non quotate in borsa relative a progetti come oleodotti, gasdotti, collegamenti e network a banda larga, scenderà dal 49% al 30%; mentre i vincoli sugli investimenti in debiti infrastrutturali saranno ridotti del 40%.

L’Unione Europea sta cercando di sbloccare almeno una parte dei quasi 10 trilioni di euro (11.4 trilioni di dollari) che le compagnie assicurative avevano anticipato nell’interesse dei propri clienti, facendo sì che sia più conveniente per loro investire nelle infrastrutture che necessitano di miglioramenti all’interno degli stati europei.

I cambiamenti delle normative assicurative imposti dal Solvency II Delegated Act sono solo una parte del progetto ambizioso di unificazione dei mercati finanziari, pensato per favorire il flusso di capitale e per stimolare la sia la crescita economica che la creazione di nuovi posti di lavoro.

“Uno degli obiettivi del piano Capital Markets Union (CMU) è promuovere la crescita e l’aumento dei posti di lavoro abbattendo, al contempo, le barriere agli investimenti,” ha affermato Jonathan Hill, commissario europeo per i servizi finanziari.

“Alcuni dirigenti di imprese assicurative ci avevano confessato che le regole imposte da Solvency II li stessero scoraggiando dall’investire in infrastrutture. Li abbiamo ascoltati: da oggi investire in progetti infrastrutturali europei sarà più facile e allettante.”

Prima di questi cambiamenti, la partecipazione di una compagnia d’assicurazioni in un grande progetto pubblico (come un ponte o un’autostrada) avrebbe attratto gli stessi oneri finanziari di qualsiasi altro investimento in una società privata, anche se simili strutture di solito generano flussi di capitale stabili e prevedibili.

Anche gli investimenti da parte delle imprese assicurative negli European Long-Term Investment Funds (ELTIFs) trarranno beneficio da questi cambiamenti normativi. Gli ELTIFs attireranno gli stessi vincoli sugli investimenti che hanno le azioni ordinarie vendute nei mercati regolamentati, invece di un tipo più “punitivo” e solito degli altri tipi di azioni non quotate in borsa, e si porteranno in linea con gli European Venture Capital Funds e gli European Social Entrepreneurship Funds.