Paola Jadeluca
«C I aspettiamo qualche annuncio che incentivi l’apertura degli investitori retail verso un orizzonte temporale di investimento più lungo. Qualcosa che dia la possibilità di convogliare sempre più risorse verso le imprese italiane innovative. E poi vogliamo discutere dell’importanza di un piano pensionistico individuale. Si tratta di due temi caldi dell’industria del risparmio ma soprattutto per la qualità degli investimenti delle famiglie »: Fabio Galli Direttore generale di Assogestioni è fiducioso sulle notizie che potremo avere durante la nuova edizione del Salone del Risparmio che apre i battenti a Milano il 6 per chiudersi venerdì 8 aprile.
Un appuntamento che è andato sempre più crescendo nel tempo, qualificandosi come una vetrina che non ha uguali in altri Paesi. Al Salone, ideato e organizzato da Assogestioni, si sono registrati lo scorso anno ben 15mila partecipanti, tra gestori, consulenti-promotori e famiglie. A queste ultime sono dedicati particolari momenti didattici classificati nel percorso destinato all’educazione finanziaria.
Parliamo dei piani pensionistici e delle misure che potrebbero aiutare il loro sviluppo.
«A livello comunitario si sta molto discutendo di sviluppo del meccanismo delle pensioni individuali. L’Eiopa, l’ente che ha il compito di sviluppare la normativa e la regolamentazione in materia, ha raccolto grande convergenza delle istituzioni coinvolte verso la nascita di un prodotto armonizzato. C’è la propensione e l’accordo di fondo a dare il via a questo strumento di terzo pilastro. In pratica si tratta di un conto pensione, un po’ come quelli americani, che possono essere adattati a qualsiasi esigenza e profilo, e godono della portabilità in tutta la comunità europea. Particolarmente adatti ai lavoratori delle piccole imprese che non possono contare né sui fondi negoziali né sulle casse di categoria. Lo scoglio più rilevante riguarda però la questione fiscale, ogni paese infatti mantiene la sua autonomia. Esiste una raccomandazione europea che consiglia la detassazione in fase di accumulo, ma l’Italia non la segue, per questo è importante che il Governo italiano si esprima a favore di questi nuovi strumenti.
Quali altri strumenti di investimento, anche per le nuove generazioni dei millennial che cambiano spesso lavoro, si possono sviluppare ?
«Imitando quello che già avviene in altri Paesi come la Francia, la Germania e l’Inghilterra, si tratterebbe di abbassare dal 27% magari a zero la ritenuta fiscale su piani di risparmio che investano nella piccola e media impresa e nelle infrastrutture con un orizzonte di almeno 5 anni». E’ una proposta che Assogestioni porta avanti con convinzione da diversi anni.
Tempi lunghi e rendimenti contenuti: l’antidoto al crollo dei titoli di Stato, per tanti anni l’ancora dei risparmiatori italiani.
«I numeri della raccolta del risparmio gestito, che sono stati negli ultimi anni da record e continuano ad esserlo, hanno richiamato anche l’attenzione della stampa finanziaria internazionale. Gli italiani sono grandi risparmiatori, ma ora vogliamo aiutarli a coltivare la cultura dell’investimento di lungo termine. In questo modo sarà possibile aiutare il sistema a convogliare risorse nell’economia reale. Una direzione che sarebbe perseguita dai nuovi strumenti dedicati agli investimenti in infrastrutture e nelle imprese. Anche il mattone, finora considerato un investimento tipicamente individuale e residenziale, va visto nell’ottica di un investimento attraverso fondi immobiliari che riescano a portare risorse verso gli immobili commerciali a reddito, vedi ad esempio la rigenerazione delle strutture alberghiere ».
Una via di maturazione per l’industria stessa della raccolta del risparmio che spinga a innalzare la quota di gestito rispetto al semplice amministrato, oggi ancora preponderante.
«Il risparmio può avere un ruolo da protagonista e una manifestazione come il Salone lo testimonia. Crediamo che l’industria in questi anni abbia sentito la necessità di trovare un luogo di aggregazione e integrazione per un confronto costruttivo istituzionale ed internazionale: lo ha trovato nel Salone del Risparmio che in questi sette anni è diventato un’agorà d’elezione per parlare al Paese e del Paese. Un luogo in cui riflettere su come il gestito stia cambiando e su come debba essere parte attiva in questo cambiamento. L’evento di quest’anno vuole consolidare ulteriormente questo ruolo. Parleremo di nuovi scenari macroeconomici, evoluzione demografica, concentrazione della ricchezza in capo alle generazioni più anziane. Apriremo anche una riflessione sulla validità dei tradizionali paradigmi della finanza attraverso sette percorsi tematici che raccontano il nuovo approccio agli investimenti nel tentativo di individuare le nuove mappe per navigare in un mondo a bassa crescita, tassi reali negativi e capovolgimenti demografici».
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Fabio Galli
direttore generale Assogestioni
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