di Sonia Ciccolella
L’Associazione conviene in particolare con la valutazione dell’Autorità secondo cui i distributori, in particolare i consulenti finanziari, possono essere una «interfaccia chiave» per coloro che acquistano, o intendono acquistare un Pip, sia in fase pre-contrattuale che in fase post-contrattuale.
È fondamentale, allo scopo, che i distributori offrano al proprio personale modalità di formazione e aggiornamento appropriate per valutare adeguatamente le esigenze del potenziale cliente e definire le caratteristiche del Pip sulla base di queste esigenze. A tal riguardo, è importante anche riconoscere il ruolo della formazione certificata quale strumento per incrementare abilità, conoscenze ed expertise del personale.
L’Eiopa si interroga inoltre su come informare il potenziale aderente in fase pre-contrattuale. Anasf ritiene che i recenti lavori delle ESAs (le tre Autorità europee Esma, Eba ed Eiopa) per lo sviluppo di un documento con le informazioni chiave per l’investitore (Kid), riferito ai prodotti Prip (prodotti d’investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati), possano rappresentare la base di partenza per la disclosure anche nel caso dei Pip. L’impiego del medesimo formato e degli stessi principi del Kid previsto per altri prodotti di investimento rappresenterebbe infatti uno strumento ottimale per assicurare una migliore comprensione e una maggiore comparabilità, nonché una parità di condizioni (level playing field) tra diversi prodotti e settori.
Eiopa ha previsto inoltre la creazione di un piano pensionistico standard paneuropeo (Pepp), un prodotto di risparmio previdenziale a lungo termine, il cui obiettivo è incoraggiare i cittadini europei a risparmiare per la propria pensione, attraverso un prodotto semplificato e trasparente. A tal proposito, Anasf, pur condividendo il progetto dell’Autorità, ha espresso la sua contrarietà sull’opzione di investimento ipotizzata da Eiopa cosiddetta «principale e di default», che prevede la vendita online del Pepp completamente automatizzata e non assistita da consulenza, senza alcuna valutazione di appropriatezza basata sul profilo del consumatore. Un livello minimo di tutela è sempre necessario, dal momento che le scelte inerenti ai prodotti previdenziali rientrano tra le più importanti decisioni di carattere finanziario che ciascun consumatore è chiamato ad assumere durante la sua vita.
Anasf crede inoltre sia necessario armonizzare le regole sulla governance del prodotto tra i diversi produttori e distributori (banche, compagnie di assicurazione, società di gestione, imprese di investimento ). Rivestono particolare importanza i requisiti per cui i produttori sono tenuti a selezionare canali distributivi appropriati e a valutare il livello di informazione disponibile per il mercato target e il relativo livello di capacità e di alfabetizzazione finanziaria dei consumatori.
Il Consultation Paper Eiopa considera altresì l’eventualità di stabilire dei tetti a costi e commissioni, quanto meno per l’opzione di investimento di default. Anasf si è opposta a questa eventualità, ritenendo che costi imposti per via normativa ostacolerebbero l’armonizzazione e la concorrenza, porrebbero il rischio di arbitraggi regolamentari tra Stati membri e limiterebbero la distribuzione dei Pepp, oltre a impedire la personalizzazione del prodotto.
Infine, dal momento che il quadro normativo attualmente differisce tra i vari Stati membri, l’Associazione è convinta che un mercato interno dei Pip non sia possibile senza un’effettiva standardizzazione del trattamento fiscale. Le istituzioni e le autorità UE dovrebbero considerare delle misure di regolazione per uniformare la fiscalità e tali misure non dovrebbero essere limitate ai Pepp, ma dovrebbero riguardare tutti i prodotti previdenziali del II e del III pilastro. (riproduzione riservata)
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