Non è facile essere genitori. Tanto più quando si parla di educazione alla previdenza, tema che coglie impreparati anche i genitori più accorti.

Se, infatti, a restringere il panorama delle possibili scelte influisce la scarsa dimestichezza (tipicamente italiana) con concetti e strumenti economico-finanziari, è anche vero che le difficoltà economiche affrontate in questi anni dalle famiglie, la crisi nel mercato del lavoro e le previsioni di ripresa che si sono di volta in volta “raffreddate”, hanno limitato l‘orizzonte temporale di riferimento delle famiglie e frenato la possibilità, per queste ultime, di cogliere le opportunità offerte dal sistema della previdenza complementare.

Ma anche in un contesto così complicato, non v’è dubbio che i figli restino al centro delle scelte di risparmio delle famiglie; tuttavia, in luogo del tradizionale “libretto di risparmio”, che ha accompagnato il graduale percorso di maturazione delle generazioni passate e rappresentato un importante strumento per l’educazione al risparmio, tendono oggi ad affermarsi modalità più “impattanti”, ma forse con risvolti educativi non così ampi. I figli, infatti, vengono tuttora supportati con sussidi economici in “snodi cruciali” della vita, ma per lo più quando sono già in età adulta: per conseguire la patente, per iscriversi all’università o per accendere il mutuo della prima casa.

Eppure, considerate le odierne difficoltà affrontate dai giovani a entrare nel mercato del lavoro – e anche quando vi riescono ciò avviene sempre più avanti con l’età – appare più che mai necessario anticipare i percorsi per gestire efficacemente il risparmio proprio e della famiglia, anche in un’ottica previdenziale, e di pari passo con l’ingresso nel mercato del lavoro.

Sarà questo uno dei temi cardine durante la Giornata Nazionale della Previdenza e del Lavorowww.giornatanazionaledellaprevidenza.it – l’evento nazionale che da ormai 6 anni porta all’attenzione delle famiglie e del grande pubblico i temi della pensione, del lavoro e della salute, e che quest’anno si svolgerà a Napoli dal 10 al 12 maggio.

Quali, quindi, i primi passi da compiere per permettere ai propri figli di affrontare un presente più consapevole e al contempo guardare al futuro con maggiore serenità? Dal salvadanaio con le monetine che veniva consegnato ad ogni bimbo in occasione delle Giornate del risparmio, agli anni in cui era consuetudine per i genitori aprire il libretto di risparmio intestato ai figli, è ormai passato del tempo: soluzioni simboliche (la prima), ma anche pratiche (la seconda), che hanno “educato” intere generazioni. “Oggi si può fare ancora un passo in più in quanto la soluzione più efficace per pensare al futuro dei propri figli – magari sin dall’infanzia – è quella di iscriverlo ad un fondo pensione, che si configura come una sorta di moderno libretto di risparmio, ma certamente più funzionale per molti aspetti”, spiega Alberto Brambilla, Presidente del Centro Studi e Ricerche di Itinerari Previdenziali. Aprire immediatamente una posizione a nome dei propri figli, secondo le disponibilità di ciascuna famiglia, peraltro beneficiando delle agevolazioni che il sistema prevede e, al tempo stesso, coinvolgendo i più giovani in questa materia che altrimenti rischia di restare sempre al palo è una scelta oggi lungimirante, per diverse ragioni.

Oltre ad essere una prima occasione per intraprendere un percorso di educazione al risparmio, infatti, la previdenza complementare rappresenta uno strumento estremamente concreto, e trasparente, per accumulare risparmio nell’immediato e integrare la propria pensione futura.

Prima di maturare i requisiti per accedere alla prestazione pensionistica, infatti, le somme maturate nella forma di previdenza complementare possono in qualsiasi momento (o decorsi otto anni di iscrizione a seconda della motivazione) essere prelevate al sorgere delle necessità più disparate (esigenze mediche, acquisto o ristrutturazione della casa, ma anche per “ulteriori esigenze”, come ad esempio una vacanza-studio all’estero, corsi di formazione). Qualora avesse necessità di qualche anticipo (per un master, ad esempio), il ragazzo (decorsi otto anni di iscrizione) potrà prelevare dal suo fondo pensione fino al 30% della giacenza che potrà poi restituire recuperando le tasse pagate; ma potrà allo stesso modo prelevare fino al 75% per ristrutturare casa o per comprarne una nuova.

Già in fase di contribuzione, peraltro, la famiglia per il tramite della previdenza complementare può accedere ad un canale di risparmio fiscalmente agevolato. A differenza di quanto accade per i Titoli di Stato, ad esempio, l’investimento nel fondo pensione si realizza prima di pagare le tasse, ed è inoltre possibile dedurre dal reddito fino a 5.164 euro annui di versamenti effettuati alla previdenza complementare. Nel concreto, supponiamo che la mamma abbia un’aliquota fiscale del 37%: se versa 1.000 euro l’anno sul fondo del figlio avrà uno sconto fiscale quando andrà a pagare le tasse di 370 euro; gli sarà costato cioè 630 euro.

Fermo restando, inoltre, che prima si aderisce alla previdenza complementare e migliore sarà il trattamento fiscale al momento di accedere alla prestazione: dopo almeno 15 anni di adesione alla previdenza complementare, infatti, la tassazione applicata si riduce dello 0,3% ogni anno (dal 15% iniziale), fino ad un livello minimo del 9% (dopo 35 anni di adesione), a fronte di una tassazione del Tfr o di altre forme di risparmio che si aggira su livelli ben più elevati.

Al di là della convenienza, quindi, gli strumenti di previdenza complementare sono altresì importanti per il percorso di crescita e maturazione dei propri figli. Il primo passo per rendere il welfare una disciplina accessibile è renderlo comprensibile, spiegarlo e raccontarlo: ovvero fare formazione tra le mura di casa. Come? Dialogando coi propri figli e allargando così il proprio registro di conversazione.

Alla Giornata Nazionale della Previdenza e del Lavoro saranno a disposizione del pubblico convegni e iniziative di approfondimento e numerosi professionisti, tra i quali commercialisti, consulenti del lavoro, medici e farmacisti per parlare di temi rilevanti per il welfare perché, del resto, al futuro si pensa nel presente. L’iniziativa, promossa da Itinerari Previdenziali, sarà il momento di incontro tra esperti, istituzioni e cittadini in cui capire come affrontare al meglio alcune fondamentali questioni legate alla previdenza.