Nel mese di febbraio la nuova produzione di polizze vita individuali raccolta in Italia dalle imprese italiane e dalle rappresentanze di imprese extra-U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari a € 9,8 mld, in crescita rispetto al mese precedente e in lieve aumento (0,5%) rispetto allo stesso mese del 2015, dopo la diminuzione contenuta registrata nel mese precedente; nei primi due mesi dell’anno i nuovi premi vita emessi
hanno raggiunto € 17,8 mld, in diminuzione dell’1,3% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

La statistica pubblicata dall’ANIA evidenzia, inoltre, che il 47% delle imprese del campione statisticato, rappresentative del 61% del mercato in termini di premi, ha registrato da
inizio anno una raccolta superiore a quella dell’analogo periodo del 2015 e che il 49% delle imprese (per una quota premi pari al 64%) ha ottenuto un risultato migliore rispetto alla variazione media registrata da tutte le imprese italiane ed extra-U.E. (-1,3%).

Considerando anche i nuovi premi vita del campione delle imprese U.E., pari a € 744 mln, più che dimezzato rispetto a quanto raccolto nel mese di febbraio 2015, i nuovi affari vita complessivi nel mese sono stati pari a € 10,5 mld (-7,0% rispetto allo stesso mese del 2015), mentre da inizio anno hanno raggiunto € 19,1 mld, il 7,4% in meno rispetto all’analogo periodo del 2015.

Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di febbraio i nuovi premi di ramo I afferenti a polizze individuali sono stati pari a € 7,9 mld (oltre l’80% dell’intera nuova produzione vita), l’ammontare più alto mai registrato, con un aumento del
18,3% rispetto allo stesso mese del 2015 e del 21,5% rispetto al mese precedente; nei primi due mesi dell’anno i premi di ramo I hanno raggiunto un ammontare pari a € 14,4 mld, in aumento dell’11,3% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Si
conferma dunque, per il secondo mese consecutivo, un significativo interesse della clientela verso polizze tradizionali, più sicure durante periodi caratterizzati da elevata volatilità dei mercati.

Di segno opposto (-8,5% rispetto a febbraio 2015) è stata invece la raccolta della nuova produzione di polizze di ramo V che nel mese di febbraio continua a registrare volumi contenuti, pari a € 221 mln (il 2% dell’intera nuova produzione), mentre da inizio
anno la contrazione si attesta a -35,8% rispetto ai primi due mesi del 2015, per un volume premi di € 340 mln.
La restante quota della nuova produzione vita (il 17%) ha riguardato il ramo III (esclusivamente nella forma unit-linked) che nel mese di febbraio, con una raccolta di nuovi premi pari a € 1,6 mld, registra, per il secondo mese consecutivo, un ammontare in
forte diminuzione (-41,6%) rispetto allo stesso mese del 2015; da inizio anno il volume di nuovi affari è stato pari a € 3,1 mld, raggiungendo un decremento del 33,1% rispetto all’analogo periodo del 2015.
I contributi relativi a nuove adesioni individuali a forme previdenziali, pari a € 88 mln sono risultati ancora in aumento rispetto a febbraio 2015, raggiungendo nei primi due mesi dell’anno un ammontare pari a € 185 mln, il 16,1% in più rispetto all’analogo
periodo dell’anno precedente.

Nel mese di febbraio i nuovi premi attinenti a forme di puro rischio sono stati pari a € 47 mln, in ulteriore aumento rispetto al mese precedente, registrando il 35,8% rispetto all’analogo mese del 2015; da inizio anno tali polizze hanno raggiunto un importo di € 87 mln, il 25,5% in più rispetto ai primi due mesi dell’anno precedente. Oltre un quarto di questo ammontare, per un importo pari a € 23 mln, è costituito da coperture commercializzate in modalità stand alone (non connesse a mutui o credito al consumo) che, grazie alla raccolta positiva del mese di febbraio, andata a compensare il calo del mese precedente, risulta essere pressoché analogo a quello raccolto nei primi due mesi del 2015.
Da inizio anno il numero totale delle nuove polizze/adesioni è stato complessivamente pari a 721 mila, in aumento dell’1,6% rispetto ai primi due mesi del 2015. Per le serie storiche si rinvia all’Allegato II.

Ancora con riferimento alle imprese italiane ed extra U.E., la modalità di versamento a premio unico ha continuato a costituire la scelta maggiormente utilizzata dai contraenti, per una quota pari al 94% del totale in termini di premi e al 60% in termini di
numero di polizze; sempre da inizio anno l’importo medio dei premi unici è stato di circa € 38.750 mentre quello dei premi annui e ricorrenti ha raggiunto il valore medio di € 2.650 e € 4.800.
Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la
durata dei relativi contratti posta convenzionalmente pari a 10 anni – l’incremento del volume premi da inizio anno passerebbe da -1,3% a +0,1%.
Nei primi due mesi dell’anno la maggior parte della nuova produzione è derivata dalla raccolta effettuata mediante reti bancarie, postali e finanziarie, alle quali afferisce l’88% dei nuovi premi emessi. La ripartizione dei premi per canale e per tipologia di
premio evidenzia anche come le suddette reti abbiano collocato quasi esclusivamente premi unici mentre le reti agenziali raccolgano anche una quota significativa di premi periodici. Calcolando i premi da inizio anno mediante la misura APE sopra descritta, lo scostamento della quota raccolta dalle diverse reti si riduce: la quota riconducibile alle reti bancarie, postali e finanziarie passa dall’88% all’84% mentre quella afferente alle reti agenziali sale dall’11% al 16%.

Fonte: ANIA Trends