Donnet: in futuro più disciplina tecnica e gestionale
La prima assemblea delle Generali post Mario Greco è andata in scena senza scossoni. A cominciare dalla conferma di Gabriele Galateri di Genola alla presidenza, che lavorerà in tandem con il nuovo amministratore delegato Philippe Donnet. Il bilancio 2015 si è chiuso con un utile di 2 miliardi e una cedola di 0,72 euro per azione, in progresso del 20% rispetto all’esercizio precedente.

Gli obiettivi del piano industriale sono confermati, anche se varierà il mix industriale e finanziario che contribuirà a realizzarli.

Lo scenario, del resto, non induce a facili ottimismi. «Il quadro macro è complicato e si va complicando sempre di più», ha ammesso Donnet. «Le regolamentazioni stanno diventando sempre più stringenti, e questo crea nello stesso tempo maggiore complessità gestionale e costi aggiuntivi». Tuttavia, ha sottolineato l’a.d., «noi abbiamo diversi punti di forza su cui fare leva: dobbiamo valorizzare al meglio alcune caratteristiche distintive delle Generali, un marchio potente, conosciuto e riconosciuto in tutto il mondo, focalizzato sul suo core business assicurativo». Per il prossimo futuro, dunque, servirà «una maggiore disciplina tecnica e gestionale, dobbiamo fare meglio il nostro mestiere di assicuratori con costi sempre più bassi, e farlo meglio soprattutto dei nostri concorrenti. Dobbiamo aumentare la nostra capacità di innovazione.Trasformeremo Generali in gruppo più semplice, più veloce, più connesso».

A proposito della remunerazione agli azionisti, il direttore generale Alberto Minali ha ribadito che sarà distribuito «un ammontare significativo di dividendi nei prossimi anni».

L’assemblea è stata l’occasione per fare chiarezza su alcuni punti emersi recentemente dalle cronache finanziarie, come il presunto no del Leone all’azione di responsabilità contro i passati vertici della Popolare di Vicenza. «Il gruppo Generali ha una voting policy molto stringente», ha spiegato Minali. «In assemblea Bpvi i punti all’ordine del giorno erano l’approvazione del bilancio e la remunerazione. Dopo, il presidente ha proposto l’azione di responsabilità. La nostra Group voting policy, quando è carente l’informativa, impone al nostro delegato di astenersi. Il nostro delegato si è astenuto, non ha votato contro l’azione di responsabilità». In ogni caso «la nostra quota è dello 0,38%. Ci tuteleremo in tutte le sedi opportune. Abbiamo abbattuto il valore di 40 milioni (la quota è stata portata a zero, ndr)». Generali non parteciperà all’aumento di capitale dell’istituto.

Il recente passato, comunque, è stato presente nella trattazione assembleare, e in particolare i destini dei passati vertici. «Non c’è nessuna azione di responsabilità, ma solo procedimenti giuslavoristici con Perissinotto e Agrusti», ha detto Galateri di Genola, rispondendo a un socio che chiedeva quali fossero i contenziosi ancora aperti con l’ex a.d. e l’ex direttore generale.

In borsa il titolo del Leone ha chiuso la seduta debole, in calo dello 0,36% a 13,67 euro.

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