di Anna Messia
L’assemblea che porterà al rinnovo dell’intero consiglio di amministrazione di Cattolica Assicurazioni si avvicina. L’appuntamento è fissato per il 16 aprile e si preannuncia quanto mai ricco di eventi. La compagnia presieduta da Paolo Bedoni si presenterà ai soci con un bilancio 2015 chiuso in utile per 82 milioni e con una cedola stabile a 32 centesimi, nonostante le svalutazioni delle partecipazioni bancarie.

Ma anche con un accordo fresco di firma con Coldiretti, grazie al quale la compagnia di Verona punta a diventare leader del settore agroalimentare. E a scaldare gli animi ci sarà anche un gruppo di soci, guidati da La Wagneriana e supportati dall’avvocato Dario Trevisan, che hanno in mano lo 0,5% del capitale del gruppo e sono pronti a presentare una lista alternativa a quella del consiglio, dopo aver depositato nel corso dell’ultimo anno tre esposti alla Consob motivati, a loro dire, da rilievi che vanno dall’aumento di capitale di 500 milioni, deciso dalla compagnia a fine 2014, all’elezione del collegio sindacale dell’aprile scorso. «Abbiamo già risposto a tutte le richieste arrivate da Consob e i soci riceveranno le loro nelle sedi apposite», dice l’amministratore delegato Giovan Battista Mazzucchelli, «Non intendiamo prestarci ad attacchi strumentali e illazioni (che riguardano in particolare il rapporto con la Popolare di Vicenza, ndr)». Ieri il consiglio di amministrazione di Cattolica ha verificato l’inammissibilità della lista di minoranza, dopo aver chiesto due pareri distinti ai professor Marchetti e Cera. «Le irregolarità sarebbero tre, come quella di avere un candidato che non è socio della compagnia o la presenza di candidati di Vicenza presenti anche nella lista del cda». Ma in ogni caso, «proprio per tutelare un sistema di voto per liste, il consiglio ha deciso di ammetterla al voto», aggiunge l’amministratore delegato.
Domanda. Tra gli esposti Consob c’è n’è uno che denuncia uno sconto eccessivo, del 37%, sull’aumento di capitale del 2014. Risorse chieste al mercato per fare acquisizioni che finora non si sono viste…

R. Nel prospetto informativo avevamo dato ogni dettaglio. Il prezzo è stato fissato con consulenti economici e legali e l’operazione è stata un successo, anche se mi rendo conto che qualcuno non l’ha gradita. Non è stata fatta per coprire perdite ma per finanziarie lo sviluppo di Cattolica Assicurazioni tramite eventuali acquisizioni, ma soprattutto per lo sviluppo interno, con investimenti tecnologici ma anche strategici, come nel caso dell’intesa appena siglata con la Coldiretti.

D. Sempre ieri il consiglio di amministrazione ha deciso di fondere Fata (rilevata nel 2014 da Generali ) in Cattolica. Per quale motivo?

R. Dopo aver proceduto con l’integrazione organizzativa tra le aziende adesso è arrivato il momento delle fusioni societarie che serviranno ad aumentare le sinergie. Ora sarà direttamente Cattolica a interfacciarsi con Coldiretti.

D. Con quali obiettivi?

R. Decisamente ambiziosi. Cattolica vuole diventare leader nel settore agricolo e agroalimentare. La partnership prevede che alle 180 agenzie Fata si aggiungeranno 180 punti vendita previsti dal nuovo accordo con Coldiretti e con i consorzi agrari, tramite la costituzione di un’agenzia nazionale a capitale misto. Vogliamo aumentare i premi da 400 a 500 milioni di euro in breve tempo.

D. Parteciperete all’aumento della Popolare di Vicenza?

R. A differenza di Veneto Banca, dove non parteciperemo, per il caso di Vicenza non abbiamo ancora preso una decisione. In passato sono stati partner importanti, ma dobbiamo ancora conoscere i dettagli dell’operazione. (riproduzione riservata)
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