Con 178 agenzie e altri 180 punti vendita
Via libera, dal cda di Cattolica assicurazioni, al progetto di fusione per incorporazione di Fata ass. in Cattolica, come ulteriore iniziativa a supporto della realizzazione del piano d’impresa 2014-2017 che considera la crescita nel settore agricolo e nell’agroalimentare uno dei suoi punti di forza. Tale scelta, ha spiegato la società guidata dall’a.d. Giovan Battista Mazzucchelli, costituisce l’ultimo passo del percorso di integrazione di Fata all’interno del gruppo, che ha reso possibile una definizione a più ampio raggio delle politiche di sviluppo nel comparto, anche in seguito alla conclusione di accordi strategici con realtà associative di primaria importanza.

Questi accordi consentono a Cattolica di mettere subito sul mercato un modello di prodotti e servizi innovativi per rispondere ai bisogni retail e corporate di un comparto sempre più centrale nell’economia italiana, grazie alle grandi potenzialità del made in Italy agroalimentare. Questo richiede al gruppo, in linea con il piano d’impresa, concentrazione e qualificazione dell’offerta a sostegno dell’ampliamento della rete distributiva. Alle 178 agenzie Fata si aggiungono altri 180 punti vendita previsti dal nuovo accordo con la Coldiretti e i consorzi agrari, e che prevede la costituzione di un’agenzia nazionale a capitale misto a maggioranza Cattolica.

La scelta della fusione per incorporazione di Fata era stata preparata nei mesi scorsi con la costruzione di un forte posizionamento distintivo, con la nascita di un centro di ricerca sulla gestione del rischio, l’avvio di un piano di analisi territoriale sulle specificità del settore agricolo e di un programma di formazione del personale e delle reti, a cura dell’Osservatorio agroalimentare. Nel frattempo, precisano i vertici di Cattolica, il processo di integrazione di Fata ha portato all’unificazione delle principali funzioni aziendali e dei sistemi di agenzia e gestione del portafoglio.

L’operazione permetterà la valorizzazione del marchio Fata, l’unificazione delle strutture di business, l’accelerazione di un portafoglio prodotti unico e innovativo, oltre a garantire processi direzionali armonizzati. La fusione consentirà, peraltro, il raggiungimento di ulteriori sinergie di costo.

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