di Claudia Cervini

Concluso il primo round di assemblee, oggi le grandi banche popolari ragionano già sui prossimi appuntamenti, cioè le assemblee straordinarie sulla trasformazione in spa. Un appuntamento che, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, potrebbe presentarsi assai prima del previsto, presumibilmente entro l’autunno

La maggior parte degli istituti interessati dovrebbe convocare nuovamente i soci tra settembre e ottobre. Il passaggio appare insomma decisamente più celere rispetto alla scadenza naturale fissata dalla legge nella primavera 2016. L’accelerazione sarebbe legata alla volontà di presentare ai soci un «pacchetto unico» che comprenda le modifiche statutarie (con l’eventuale tetto al diritto di voto o, in alternativa, forme di voto maggiorato da concordare con la Vigilanza) e le operazioni di consolidamento, a partire dalle fusioni. Oltre a semplificare l’iter autorizzativo, questa mossa potrebbe smussare i contrasti all’interno del corpo sociale e rendere così meno doloroso l’abbandono del modello cooperativo. Se insomma la volontà di giocare d’anticipo è chiara, al momento va considerato che oggi le banche non sono ancora pronte a cambiare la governance.

Entro la fine di aprile è atteso il regolamento attuativo della Banca d’Italia che di fatto darà luce verde alla convocazione delle assemblee straordinarie e il cambio di governance.

Nel frattempo è partita una consultazione interna per definire il diritto di recesso e il tetto degli attivi necessari per rientrare nel perimetro della riforma, ma dettagli in merito non ce ne sono ancora. Come potrebbe assestarsi il sistema dopo la trasformazione in società per azioni? Secondo un recente report di Citi, tra le principali popolari italiane, la Bpm  è quella che ha meno chance di rimanere autonoma. «Vista la posizione geografica e la qualità del suo bilancio riteniamo che Bpm  sia il partner ideale», spiegano gli analisti di Citi, che scommettono sulla fusione con un istituto più grande. Un’altra aggregazione su cui gli osservatori puntano è quella tra Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Infine un tandem che si dà per plausibile è Ubi Banca-Monte dei Paschi  di Siena. (riproduzione riservata)