Nel mese di febbraio la nuova produzione di polizze vita individuali raccolta in Italia dalle imprese italiane e dalle rappresentanze di imprese extra-U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari a € 9,9 mld, in crescita sia rispetto al mese precedente (+19,3%) sia rispetto all’analogo mese del 2014 (+30,4%); da inizio anno i nuovi premi emessi hanno raggiunto € 18,3 mld, il 24,2% in più rispetto ai primi due mesi del 2014.

E’ quanto emerge dalla consueta elaborazione ANIA.

Considerando anche i nuovi premi del campione delle imprese U.E., pari a € 1,5 mld, pressoché raddoppiati rispetto a quelli raccolti nel mese di febbraio 2014, i nuovi affari vita complessivi nel mese sono stati pari a € 11,5 mld (+36,2% rispetto allo stesso mese del 2014), mentre da inizio anno hanno raggiunto € 20,7 mld, il 26,6% in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di febbraio i premi di ramo I afferenti a nuove polizze individuali sono stati pari a € 6,8 mld, oltre i due terzi dell’intera nuova produzione emessa, registrando una crescita dell’8,5% rispetto allo stesso mese del 2014, quando invece la variazione annua sfiorava il 70%. Positiva è risultata anche la raccolta di nuovi premi su polizze di ramo V, pari a € 297 mln (il 3% dell’intera nuova raccolta), in lieve crescita sia rispetto al mese precedente sia rispetto all’analogo mese del 2014. La restante quota (28%) della nuova produzione vita ha riguardato i premi di ramo III (esclusivamente di tipo unit-linked) che nel mese di febbraio hanno registrato il più alto importo degli ultimi sette anni, pari a € 2,8 mld, quasi triplicato rispetto allo stesso mese del 2014. I contributi relativi a nuove adesioni individuali a forme previdenziali, pari a € 68 mln, sono risultati in diminuzione del 18,1% rispetto a febbraio 2014, in controtendenza con il risultato positivo del mese precedente. Da gennaio il numero delle nuove polizze/adesioni è stato pari a 688 mila, in aumento del 18,2% rispetto ai primi due mesi del 2014.

Ill 69% delle imprese del campione statisticato, rappresentative del 68% del mercato in termini di premi, ha registrato da gennaio una raccolta superiore a quella dell’analogo periodo del 2014 e che il 56% delle imprese (per una quota premi pari al 54%) ha ottenuto un risultato migliore rispetto alla variazione media registrata da tutte le imprese italiane ed extra-U.E. (+24,2%). La modalità di versamento a premio unico ha continuato a costituire la scelta maggiormente utilizzata dai contraenti per una quota pari al 94% del totale in termini di premi e al 58% in termini di numero di polizze; sempre da inizio anno l’importo medio dei premi unici è stato di circa € 43.200 mentre quello dei premi annui e ricorrenti ha raggiunto il valore medio di € 2.850 e € 4.400. Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti posta convenzionalmente pari a 10 anni – l’incremento del volume premi da inizio anno passerebbe dal 24,2% al 28,8%. La maggior parte della nuova produzione deriva dalla raccolta effettuata mediante reti bancarie, postali e finanziarie, alle quali afferisce l’88% dei nuovi premi emessi da inizio anno. La ripartizione dei premi per canale evidenzia come le suddette reti abbiano collocato quasi esclusivamente premi unici mentre le reti agenziali raccolgano anche una quota significativa di premi periodici. Calcolando i premi da inizio anno mediante la misura APE sopra descritta, lo scostamento della quota raccolta dalle diverse reti si riduce: la quota riconducibile alle reti bancarie, postali e finanziarie passa dall’88% all’84% mentre quella afferente alle reti agenziali sale dal 12% al 15%.