Sarà la busta paga di maggio a ospitare la prima quota del tfr (Qu.I.R, maturata nel medesimo mese di maggio) corrisposta dai datori di lavoro ai loro dipendenti che ne hanno fatto richiesta ad aprile. Buone, quindi, le istanze presentate dal 3 aprile, con la conseguenza che le quote di marzo e aprile 2015 non potranno essere corrisposte. Lo ha chiarito la circolare Inps 82/2015 che analizza la liquidazione della Qu.I.R. attraverso l’accesso al finanziamento assistito da garanzia (condizioni di accesso, rimborso del finanziamento assistito e interruzione anticipata dell’erogazione) e l’intervento del Fondo di garanzia dei finanziamenti concessi per la liquidazione (condizioni, domanda di intervento e surroga dell’Istituto). Trova quindi conferma nella circolare dell’Istituto di previdenza il chiarimento già anticipato, con la circolare 7 del 2015, dalla Fondazione studi del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro. È opportuno ricordare che dal 14 aprile gli intermediari (banche e istituti di credito), aderenti all’Accordo quadro tra ministero dell’economia e delle finanze, ministero del lavoro e delle politiche sociali e Abi, per il finanziamento dei datori di lavoro privati, che devono erogare il Tfr in busta paga, hanno a disposizione il servizio online dell’Inps «Tfr in busta paga – Quota integrativa della retribuzione (Qu.I.R)». Al servizio si accede dal menu Servizi online -> Per tipologia di utente -> Istituti di credito, con Pin o con certificato digitale, a seconda che l’intermediario finanziario abbia optato per un accesso al servizio Inps con web application o web service. Tutte le informazioni a disposizione sulla pagina dedicata del sito www.consulentidellavoro.it