di Paola Valentini

Senza più la concorrenza dei titoli di Stato, che hanno rendimenti rasoterra, i fondi inanellano record di raccolta mese dopo mese. A marzo l’industria italiana del risparmio gestito, in base ai dati Assogestioni, ha registrato flussi netti per 23 miliardi, che portano a 52 miliardi il totale da inizio anno.

Si tratta del nono trimestre consecutivo in cui il settore mette a segno un risultato positivo. Ed è stato un crescendo; visto che lo scorso anno si era chiuso con una raccolta netta di 133 miliardi, nei soli primi tre mesi del 2015 il risparmio gestito ha raccolto più di un terzo dell’intero 2014. Merito di questo boom sono ancora i fondi aperti, che a marzo hanno raccolto 15,5 miliardi, il che porta i flussi dei primi tre mesi a oltre 36 miliardi, il miglior trimestre degli ultimi 16 anni. Dal canto loro le gestioni di portafoglio a marzo hanno raccolto poco più di 7 miliardi portando il totale del trimestre a 15,5. Per effetto della raccolta e della performance di mercato il patrimonio del risparmio gestito italiano a fine marzo vola a 1.718 miliardi dai 1.675 di febbraio.

Sul fronte delle categorie dei fondi aperti, a marzo si conferma la supremazia dei fondi flessibili (6,9 miliardi, da inizio anno 15,7), seguono gli obbligazionari con 4,5 miliardi (10,5 nel trimestre), gli azionari che con 2,3 miliardi (5 da gennaio) superano i flussi dei bilanciati, i quali chiudono marzo con 2,1 miliardi (5,8 da gennaio). Timidamente, quindi, l’equity sta entrando nei portafogli degli investitori. D’altronde le performance ottenute dalle borse nel corso del primo trimestre invogliano gli investitori a tornare sui listini. Prosegue invece il momento negativo per i fondi monetari, che, complici i tassi ai minimi, continuano a subire riscatti (158 milioni a marzo).

Sul fronte delle singole società di gestione, il miglior risultato di raccolta netta a marzo l’ha conquistato il gruppoIntesa Sanpaolo  con 8,9 miliardi, di cui 7,2 riferiti a Eurizon Capital. Il polo di gestione di Intesa  ha quindi contribuito per oltre un terzo ai flussi totali. Segue Pioneer (la società di Unicredit  che sarà integrata con Santander Asset Management) con una raccolta di 2,8 miliardi e il gruppo Generali  con 1,8. Tra gli esteri prosegue la crescita di Invesco, che ha chiuso il mese con una raccolta netta di 1 miliardo e un patrimonio salito a 19,9 miliardi. Bene anche Deutsche Asset and Wealt Management, con flussi per 848 milioni e asset per 20,5, e Morgan Stanley con 730 milioni di raccolta e 14,2 miliardi di patrimonio in fondi. Tra gli altri big esteri Franklin Templeton ha registrato una raccolta negativa per oltre 750 milioni e ha chiuso il mese con asset per 26,9 miliardi, restando il maggior gestore estero nell’asset management italiano per patrimonio gestito, peraltro tutto in fondi aperti. Tra le società quotate, a marzo Azimut  ha raccolto 549 milioni, Anima  812 milioni e Mediolanum  340. (riproduzione riservata)