di Claudia Cervini

Banca Carige mette mano allo statuto e prepara il terreno alla nuova governance targata Malacalza. L’istituto presieduto da Cesare Castelbarco Albani e guidato dall’amministratore delegato Piero Montani ha convocato per il 23 aprile l’assemblea ordinaria e straordinaria che prevede, oltre all’approvazione dell’aumento di capitale fino a 850 milioni di euro, la modifica di sedici articoli dello statuto che disciplinano assetti della governance.

Una mossa che dovrebbe rispondere a due esigenze: da un lato adeguarsi alla normativa italiana ed europea in materia e, dall’altro, preparare il terreno all’ingresso nell’azionariato e nel consiglio di amministrazione di Malacalza che, grazie al patto stretto con la Fondazione, è diventato il primo socio della banca ligure col 10,5% (è arrivato nei giorni scorsi l’ok del Mef alla cessione delle quote da parte della fondazione).

Tra le principali novità statutarie proposte c’è la possibilità di allargare la prima linea grazie alla nomina di due vicepresidenti, anziché di uno soltanto. In base alle modifiche che si intende apportare all’articolo 18 dello statuto, «il consiglio di amministrazione elegge, fra i propri componenti, un presidente e uno o due vicepresidenti», si legge nel testo consultato da MF-Milano Finanza che approderà in assemblea. Anche la direzione potrebbe andare al raddoppio. Il consiglio di amministrazione proporrà infatti la possibilità di nominare un amministratore delegato e anche un direttore generale (prima non previsto)

La nomina di un amministratore delegato e di un direttore generale «può avvenire in presenza di motivate esigenze dimensionali o complessità operative», si legge nel nuovo testo proposto, «in tal caso il direttore generale risponde all’amministratore delegato». Il 23 aprile si potrà forse fare chiarezza anche sulla composizione degli organi sociali. Malacalza, infatti, potrà d’ora in poi presentare la lista di maggioranza ed esprimere un numero consistente di consiglieri. Il primo socio potrà indicare anche un vice-presidente: potrebbe essere spiegata così, quindi, l’intenzione di nominare due vice-presidenti anziché uno. Va ricordato anche che finché l’ente ligure deterrà fino allo 0,3% della banca potrà indicare un consigliere nel board, proprio in virtù del patto parasociale stretto con Malacalza. Tornando alle modifiche statutarie al vaglio dell’assemblea, ci sarà anche un ridimensionamento del comitato esecutivo, la cui esistenza non è più così scontata. «Il consiglio di amministrazione, in casi di motivate esigenze dimensionali o complessità operative, può nominare un comitato esecutivo determinandone il numero dei membri, la durata in carica e le attribuzioni, nel rispetto della normativa di legge», si legge nelle carte. Tra le novità che potrebbero essere approvate nel corso dell’imminente assemblea c’è infine «la possibilità che le riunioni del consiglio di amministrazione si tengano mediante l’utilizzo di sistemi di collegamento a distanza». Un modo per semplificare le riunioni ufficiali e agevolare i consiglieri che potranno comunque intervenire in tempo reale sugli argomenti trattati. (riproduzione riservata)