Banca Mps venderà a Poste italiane la partecipazione del 10,3% che detiene in Anima holding. Lo ha comunicato l’istituto di credito senese la notte scorsa, precisando che la cessione avverrà a un controvalore di 6,967 euro ad azione per un incasso complessivo di 210 milioni di euro, a cui si aggiungerà il dividendo previsto per l’esercizio 2014, che vale pro quota 5,2 milioni. L’operazione comporterà per la banca guidata da Fabrizio Viola un impatto netto positivo di circa 115 mln a conto economico, con un impatto positivo sul Cet1 consolidato pari a circa 20 bps. Nell’ambito dell’accordo, per proteggere Poste italiane (che subentrerà a Mps nell’accordo parasociale in essere con Bpm) da eventi di straordinaria portata legati al rischio di mercato, è stato previsto un meccanismo di aggiustamento del prezzo di cessione a favore di Poste.

Bpm retrocederà a Poste l’importo unitario di 1,53 euro.

La cessione della quota di Anima era parte del Capital plan predisposto dalla banca, che oltre a un aumento di capitale, prevedeva una serie di operazioni che non comportassero effetti diluitivi per i soci.

Banca Mps, che anche dopo la cessione della quota manterrà i rapporti commerciali in essere con Anima holding, è stata assistita da Citi e Ubs come financial advisor. «L’acquisizione del 10,3% di Anima ha una forte valenza industriale e conferma l’impegno di Poste italiane nel settore del risparmio gestito, che costituisce, con i servizi postali e logistici e gli strumenti digitali di pagamento e transazioni, uno dei pilastri strategici del Piano industriale del gruppo», ha spiegato ieri Francesco Caio, a.d. e d.g. di Poste italiane.

Nell’accordo raggiunto, ha inoltre precisato una nota di Poste italiane, è altresì previsto il subentro della società a Banca Mps nel patto parasociale di governance di Anima anche attraverso la presenza di nuovi consiglieri di amministrazione in rappresentanza della stessa Poste. Bpm, azionista di Anima con il 16,8% del capitale è l’altro membro del patto parasociale.

Intanto, ieri, l’istituto senese ha annunciato che è andata deserta l’assemblea in prima convocazione per la nomina del nuovo cda e il varo del bilancio 2014. Si replica oggi.

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