Le elezioni del 7 maggio in UK potrebbero avere conseguenze importanti per gli assicuratori britannici.

David Cameron ha infatti promesso che in caso di rielezione del suo partito, avrebbe rinegoziato i termini dell’adesione del Regno Unito alla UE e avrebbe fatto un referendum per decidere la permanenza o l’uscita dall’Unione.

Cosa non da poco per le compagnie UK che operano in Europa.

Secondo A.M. Best, l’uscita dalla UE significherebbe che le imprese che operano nei servizi finanziari non avrebbero più accesso al passaporto europeo, che autorizza le società insediate in uno dei paesi membri a svolgere operazioni transfrontaliere senza chiedere autorizzazioni supplementari.

Senza di esso le compagnie britanniche dovrebbero aprire una filiale in ogni paese  per poter sottoscrivere contratti con costi e risorse supplementari.

In alternativa, secondo l’agenzia, ci sarebbe la creazione di una società europea (SE) che possa esercitare le attività in tutti gli stati membri sotto una unica forma giuridica.

Le conseguenze sui rating delle compagnie dipenderanno dal volume di affari che esse hanno sul suolo europeo: per gli assicuratori dei Lloyd’s per esempio l’uscita rappresenterebbe un rischio dato che il 15% dei premi lordi sono stati sottoscritti in Europa nel 2014.