Nel mese di febbraio la nuova produzione vita raccolta in Italia dalle imprese italiane e dalle rappresentanze di imprese extra-U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari, secondo una prima stima dell’ANIA, a € 7,7 mld, il 53,4% in più rispetto allo stesso mese  del 2013; nei primi due mesi dell’anno i nuovi premi emessi hanno raggiunto € 14,8 mld, registrando una crescita del 48,9% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Considerando anche i nuovi premi vita del campione delle imprese U.E., pari a € 715 mln (+12,5% rispetto al mese di febbraio 2013), i nuovi affari vita complessivi sono stati pari a € 8,4 mld (+48,7% rispetto allo stesso mese del 2013), mentre da gennaio hanno raggiunto € 16,3 mld, il 37,9% in più rispetto ai primi due mesi dell’anno precedente.

Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di febbraio i premi afferenti a nuove polizze di ramo I hanno continuato a registrare significativi aumenti, quasi il 70% in più rispetto allo stesso mese del 2013, con un ammontare pari a 6,4 mld (l’83% dell’intera nuova produzione emessa). In forte aumento è risultata anche la raccolta premi di polizze di ramo V con un volume di nuovi affari più che triplicato rispetto a febbraio 2013 e pari a € 285 mln (il 4% dell’intera nuova raccolta). La restante quota (13%) della nuova produzione vita è rappresentata dalle polizze “linked” (ramo III) che nel mese di febbraio hanno registrato, per il quarto mese consecutivo, una contrazione (-12,9%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, per una raccolta di nuovi premi pari a € 1,0 mld; la mancata emissione di nuove polizze index ha gravato sulla raccolta già in calo del ramo. I contributi relativi a nuove adesioni individuali a forme previdenziali, pari a € 83 mln, sono risultati in aumento dell’11,5% rispetto a febbraio 2013.

Si evidenzia, inoltre, che il 77% delle imprese del campione statisticato, rappresentative del 77% del mercato in termini di premi, ha registrato da inizio anno una raccolta superiore all’analogo periodo

del 2013 e che il 48% delle imprese (per una quota premi pari al 31%) ha ottenuto un risultato migliore rispetto alla variazione media registrata da tutte le imprese italiane ed extra-U.E. (+48,9%).

Da gennaio la modalità di versamento a premio unico costituisce la scelta maggiormente utilizzata dai contraenti, per una quota pari al 95% del totale in termini di premi; calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi

unici divisi per la durata dei relativi contratti posta convenzionalmente pari a 10 anni – l’incremento del volume premi da inizio anno diminuirebbe dal 48,9% al 35,2%