Pagina a cura di Roberto Lenzi  

 

Erogati finanziamenti per 3,3 miliardi di euro e garantita una liquidità alle imprese per oltre 300 milioni di euro. Ma i dati sull’ultima moratoria segnalano un crollo delle richieste di sospensione, nonostante sia possibile accedervi anche per finanziamenti già sospesi in passato. Solo un finanziamento su cinque del plafond investimenti è stato garantito da un confidi o da un fondo di garanzia pubblico. Il plafond investimenti procede però a rilento, visto che nei sei mesi da luglio a dicembre 2013 ha permesso di erogare solamente 500 milioni di euro in più di finanziamenti alle imprese, pur avendo una potenza di fuoco di 10 miliardi di euro. Sono alcuni dei numeri che emergono dal Rapporto dell’Abi «Misure a sostegno delle piccole e medie imprese: dall’Avviso comune all’Accordo 2013», disponibile sul sito internet www.abi.it. Il rapporto fornisce una situazione aggiornata a dicembre 2013 e relativa a tutti i vari accordi che hanno permesso alle imprese, a partire dal 2009, di sospendere finanziamenti e leasing, allungarne la durata e richiedere finanziamenti a copertura di investimenti e per altre finalità. Il rapporto permette anche di avere uno spaccato sui dati divisi per singola regione, nonché per settore di attività.

Appeal in calo per la sospensione dei finanziamenti. Da agosto 2009 a dicembre 2013 sono oltre 380 mila le operazioni di sospensioni per 12 mesi dei finanziamenti alle imprese, rientranti nell’ambito dei tre diversi accordi che si sono succeduti. Se però scomponiamo i dati vediamo che l’ultimo e tuttora vigente accordo per la sospensione dei finanziamenti, partito a luglio 2013, a dicembre 2013 contava meno di 8 mila operazioni effettuate a fronte di circa 13 mila richieste presentate. È scarso l’appeal anche per le operazioni di allungamento dei finanziamenti: solo 420 operazioni, anche se dal 2011 (anno di avvio di questa opzione) le imprese coinvolte sono poco più di 10 mila. Emerge quindi il nettissimo favore delle imprese per la possibilità di sospendere i finanziamenti per 12 mesi rispetto alla possibilità di spalmare il finanziamento su più anni. Di contro, è comunque evidente che l’interesse delle imprese verso le opzioni previste dall’accordo è sensibilmente calato rispetto al passato.

Al Nord il maggiore interesse per la sospensione. È stata sempre in costante crescita la quota di domande di sospensione ascrivibile alle imprese del nord che sono passate dall’occupare il 56% del monte complessivo di richieste per il primo accordo al 67% dell’attuale. La scalata è stata effettuata soprattutto a danno delle imprese del Centro che sono passate dal generare il 29% delle richieste all’attuale 18%. Stabile invece la quota per le imprese del Sud. Le imprese dei servizi e del commercio generano da sole oltre la metà delle richieste di sospensione. I settori dell’artigianato e dell’agricoltura occupano ciascuno meno del 10% delle richieste totali.

Tredicimila domande da luglio a dicembre 2013. Le pmi hanno presentato 12.956 domande di sospensione a valere sull’Accordo per il credito 2013. Le domande hanno riguardato operazioni per un valore complessivo di debito residuo pari a 4,5 miliardi di euro. Di queste circa 13 mila domanda, oltre 1.700 sono state respinte in quanto giudicate inammissibili in base ai termini dell’accordo. Questo significa che il 13% delle richieste di sospensione è risultato viziato in base a uno dei requisiti normativi. Le domande ammissibili (11.248) hanno interessato un controvalore in finanziamenti residui per 3,6 miliardi di euro. Le domande accolte, a dicembre 2013, erano pari a 7.891 per un controvalore di 2,5 miliardi di euro. Per il momento, queste operazioni di sospensione hanno permesso di rendere disponibile alle imprese una maggior liquidità di 309 milioni di euro. Altre domande risultavano ancora in corso di esame.

Il plafond investimenti ha erogato 3,3 miliardi di euro in finanziamenti. L’Abi ha reso noti anche i dati relativi al plafond investimenti che ha previsto uno stanziamento di risorse da convertire in finanziamenti alle Pmi a sostegno di investimenti. Da maggio 2012 a dicembre 2013 sono state presentate 12.714 domande per un ammontare globale del finanziamento di 4,3 miliardi di euro. Le domande accolte sono state 9.850, quindi oltre tre quarti di quelle pervenute, per un controvalore di 3,3 miliardi di euro. Colpisce il dato che le domande accolte «garantite» dal Fondo di garanzia per le Pmi, dall’Ismea o dalla Sace nonché dai Confidi rappresentano solamente il 17,8%. Una possibile lettura di questo dato potrebbe lasciar intendere che il plafond investimenti è stato prevalentemente sfruttato da imprese finanziariamente ed economicamente in buona salute, soggetti che pertanto non necessitano di garanzie pubbliche per poter accedere al credito.