Il tribunale di Milano ha emesso un nuovo mandato di arresto per Paolo Ligresti, accogliendo la richiesta di rinnovamento della misura cautelare da parte del pm di Milano Luigi Orsi.
Il figlio di Salvatore Ligresti ed ex amministratore di Fondiaria-Sai era stato già destinatario il 17 luglio 2013 di una ordinanza di arresto da parte del tribunale di Torino, ma non era stato possibile eseguirla in quanto Paolo Ligresti è residente in Svizzera. In virtù del trasferimento a Milano del fascicolo a suo carico per i reati di manipolazione del mercato e falso in bilancio aggravato (esercizio 2010), in relazione alla passata gestione di Fonsai, la procura milanese ha rinnovato la richiesta di arresto, per evitare la decadenza della misura, e un Gip del tribunale l’ha accolta. E’ stata rinnovata anche l’ordinanza di sequestro di beni nei suoi confronti dei mesi scorsi, sempre emessa inizialmente dal tribunale di Torino.
Paolo Ligresti era stato indagato dalla procura di Torino insieme al padre Salvatore e alle sorelle Jonella e Giulia, a cui si aggiungono alcuni ex manager, ex dirigenti, ex sindaci, attuari e revisori. Il 17 luglio 2013, la Guardia di Finanza ha eseguito – su mandato del tribunale di Torino – delle ordinanze di custodia cautelare, nei confronti del padre ai domiciliari (come per l’ex vicepresidente Antonio Talarico e l’ex ad Fausto Marchionni) e in carcere nei confronti di Giulia e Jonella Ligresti e l’altro ex ad Emanuele Erbetta. Non era stato possibile fare lo stesso per Paolo Ligresti, in quanto residente in Svizzera da anni e da poche settimane anche cittadino elvetico. Giulia Ligresti ha poi patteggiato una pena a due anni e otto mesi uscendo dal procedimento, mentre, in virtù della misura cautelare per Salvatore e Giulia Ligresti, Talarico, Erbetta e Marchionni è stato disposto il giudizio con rito immediato. Mentre per gli altri indagati si è proseguito con il rito ordinario. Il processo a carico dell’ingegnere di Paternò, Talarico, Erbetta e Marchionni si è aperto nel dicembre scorso (la prossima udienza è fissata per l’8 maggio quando si chiederà la fase preliminare), mentre quello a Jonella il 26 febbraio 2014, in quanto anche la figlia maggiore dell’ex presidente onorario di Fonsai ha tentato prima il patteggiamento. Anche per il processo a suo carico il rinvio è per l’8 maggio. Nel frattempo, la procura di Torino ha fatto una richiesta di rinvio a giudizio per Paolo Ligresti, ex manager, sindaci, revisori e un attuario: Pier Giorgio Bedogni, Benito Giovanni Marino, Marco Spadacini, Antonio D’Ambrosio, Riccardo Ottaviani, Ambrogio Virgilio, Fulvio Gismondi e la stessa societa’ Fonsai, per la legge 231/2001 sulla responsabilita’ amministrativa degli enti. La difesa di Paolo Ligresti ha sollevato questione di competenza territoriale e la sua posizione, insieme a quelle di Bedogni e Gismondi, è stata trasmessa a Milano. I tre sono accusati di manipolazione del mercato e falso in bilancio aggravato. Ora che gli atti sono stati trasmessi, il pm di Milano Luigi Orsi per evitare la decadenza della misura cautelare nei confronti di Ligresti junior ha rinnovato la richiesta di arresto, trovando l’accoglimento del tribunale di Milano. Per quanto riguarda il sequestro, si tratta dei 2,5 milioni di euro in contanti e titoli bloccati dalla Guardia di Finanza di Torino il 25 febbraio scorso, che erano pronti per essere trasferiti in Svizzera in favore di Paolo Ligresti.
Fonte: Radiocor