Meno di tre mesi all’inizio del semestre italiano e quaranta giorni alle elezioni europee che saranno determinanti per la scelta del Presidente della Commissione e per il futuro dell’Unione stessa. Un’Unione Europea verso la quale molti europei – lo certificano le indagini demoscopiche – guardano con sempre maggiore, temibile distacco, anche per come sono state gestiti la crisi e i primi segnali di ripresa.

Alla vigilia di importanti appuntamenti istituzionali l’industria finanziaria e del risparmio italiana si presenta a Bruxelles con una delegazione di banchieri (Abi) ed assicuratori (Ania) e l’egida della FeBAF, Federazione Banche Assicurazioni e Finanza per una serie di incontri e il position paper comune “Temi europei di maggiore rilevanza per il settore finanziario italiano”.

Il documento, redatto da una task force comune ad Abi, Ania, Assogestioni, Aifi, Assofiduciaria, Assoimmobiliare, Assoprevidenza e Assosim – le otto associazioni aderenti alla FeBAF – condivide il tema di fondo prescelto dal Governo italiano per il semestre di presidenza: più (e non meno) Europa, “col rilancio dell’integrazione europea, e l’obiettivo di creare le condizioni per un deciso passo avanti in materia di unione politica”.

Tra i temi di interesse prioritario per il settore finanziario italiano e sui quali FeBAF auspica un intervento decisivo del Governo italiano il prossimo semestre di presidenza, il position paper elenca:

  1. Investimenti e Fondi di Lungo Termine, su cui la proposta ELTIF (European Long Term Investment Funds) è tutt’ora all’esame del Parlamento e del Consiglio, mentre la Commissione ha appena annunciato una roadmap sul tema degli investimenti a lungo termine;
  2. il completamento dell’Unione Bancaria, con il semestre italiano chiamato alla discussione sul c.d. terzo pilastro (la creazione di un sistema unico di protezione dei depositanti);
  3. un’adeguata attuazione di Solvency II: gli atti delegati che danno attuazione ai principi generali – se non correttamente formulati – rischiano di produrre conseguenze negative sull’industria assicurativa europea e sugli assicurati.

Le associazioni ribadiscono infine la posizione comune su alcuni orientamenti delle istituzioni europee, che “qualora fossero confermati, andrebbero in direzione contraria non solo agli interessi dell’industria finanziaria, ma anche…dell’Europa nella sua interezza”. Il riferimento è, in particolare, alla riforma strutturale del sistema bancario UE e alla Financial Transaction Tax (FTT).

Il documento, che prende posizione anche su altre misure allo studio in Europa, tra cui l’intermediazione assicurativa (IMD2), l’eCall di bordo per i nuovi autoveicoli, i servizi di pagamento (PSD2), e le commissioni di interscambio sulle transazioni con carte, è stato presentato oggi a Bruxelles da una delegazione composta da Maurizio Sella e Giovanni Sabatini (Abi), Dario Focarelli (Ania) e Paolo Garonna (FeBAF).