di Giovanni Barbara – partner KStudio associato (Kpmg)  

Cambio di rotta nelle regole comunitarie in materia di abusi di mercato (market abuse). Carcere per i reati finanziari e sanzioni pari a tre volte i profitti ottenuti mediante pratiche illecite o almeno pari al 15% del volume d’affari delle imprese. Sono queste le misure che troveranno applicazione a seguito dell’adozione formale (avvenuta il 14 aprile) da parte del Consiglio europeo della proposta di regolamento relativa all’abuso di informazioni privilegiate e alla manipolazione del mercato e della proposta di direttiva relativa alle sanzioni penali, sempre per il reato di abuso di mercato. A seguito dell’approvazione della proposta di regolamento, in particolare, saranno ampliate le disposizioni esistenti in materia di abusi di mercato per includere gli abusi sulle piattaforme elettroniche di negoziazione. Grazie a ciò saranno proibite le strategie scorrette attuate mediante negoziazioni ad alta frequenza e sarà perseguito con l’accusa di abusi di mercato e incorrerà in sanzioni salate chiunque manipoli parametri come il tasso Libor. Non solo. A essere proibiti saranno anche gli abusi nei mercati delle merci e degli strumenti derivati collegati. L’adozione della direttiva, diversamente dal regolamento, implicherà tra gli aspetti più importanti: 1) definizioni comuni a livello Ue di reati di abuso di mercato quali l’abuso d’informazioni privilegiate, la divulgazione illecita di informazioni e la manipolazione del mercato; 2) un complesso comune di sanzioni penali, sia pecuniarie che detentive (reclusione di almeno quattro anni in caso di abuso di informazioni privilegiate o manipolazione del mercato e di almeno due anni in caso di divulgazione illecita di informazioni privilegiate). Inoltre sarà prevista la responsabilità delle società in caso di abusi di mercato e la necessità per gli Stati membri di stabilire la competenza giurisdizionale per tali reati quando questi siano perpetrati sul loro territorio o quando l’autore sia un loro cittadino.

In aggiunta, il provvedimento offre anche una chiara definizione, a diversi livelli, di ruoli, compiti, e responsabilità (seguita dalla predisposizione di adeguate procedure) volta a responsabilizzare il personale addetto alla vigilanza sui mercati finanziari, a cui andranno rivolti investimenti continui in formazione e aggiornamento. In generale, quindi, il restyling delle previsioni esistenti determinerà come effetto finale il rafforzamento della vigilanza e della regolamentazione finanziaria, costruendo un quadro di norme concordate a livello internazionale, decisivo per l’integrità dei mercati finanziari e per la tutela degli investitori. Infine l’adozione del regolamento e della direttiva rappresenterà un messaggio di tolleranza zero nei confronti di coloro che abusano delle informazioni privilegiate in loro possesso o che addirittura cercano di manipolare il mercato. (riproduzione riservata)