Aviva e Ubi Banca hanno sottoscritto una serie di accordi che vanno a ridefinire la joint venture distributiva nel settore vita. In base ai termini dell’intesa, il gruppo assicurativo e l’istituto bancario hanno innanzitutto deciso di allungare al 2020 la durata degli accordi partnership in scadenza nel 2015, allargando l’offerta di prodotti vita e risparmio. Inoltre si è decisa l’acquisizione da parte di Ubi Pramerica della gestione delle riserve tecniche di Aviva Vita, attualmente pari a circa 3 miliardi di euro.
A livello societario si è giunti a una semplificazione della struttura dell’azionariato delle due joint venture Aviva Vita e Aviva Assicurazioni Vita: Ubi Banca cederà ad Aviva il 30% di entrambe le joint venture (partecipate attualmente al 50% circa), mantenendo così il 20% del capitale sociale di ognuna, assicurandosi una plusvalenza a livello consolidato di circa 57 milioni di euro netti. Inoltre, Ubi Banca metterà sul piatto 327 milioni di euro per riacquistare tutte le partecipazioni detenute dalle società controllate da Aviva Holding Italia in Banca Popolare Commercio e Industria (Bpci), Banca Popolare di Ancona (Bpa) e Banca Carime. A seguito del riacquisto delle minorities, Ubi Banca sarà in possesso dell’83,8% di Bpci, del 99,5% di Bpa e del 100% di Carime. Le procedure per l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni di legge saranno tempestivamente presentate con l’auspicio di ottenerne il rilascio entro la fine del 2014.
David McMillan, CEO Aviva Europe, ha detto: “L’operazione rappresenta un passo importante nella trasformazione del nostro business in Italia. Insieme alla vendita delle nostre quote in Eurovita, questo accordo semplificherà la struttura di Aviva in Italia e migliorerà il valore del new business e l’efficienza del capitale”.