di Anna Messia

Assogestioni ha deciso di ammodernarsi e l’incarico di riscrivere lo statuto è stato affidato ad Alberto Giovannini, ad di Unifortune sgr, con un curriculum accademico di tutto rispetto. Giovannini, ex vicepresidente del consiglio di esperti al ministero del Tesoro, all’interno del programma di debito estero dell’Italia e professore di economia e finanza alla Columbia University di New York, è stato chiamato dal presidente Domenico Siniscalco per coordinare il gruppo di cinque persone che all’interno dell’associazione dei gestori definirà le nuove regole di rappresentanza. «Assogestioni ha uno statuto tradizionale che ha bisogno di un ammodernamento», spiega Siniscalco, ex ministro dell’Economia e dal 2010 alla guida di Assogestioni, «In questi anni il settore è cresciuto molto e anche in questo periodo l’andamento è positivo, ma bisogna riformare la rappresentanza delle varie anime che compongono il settore».

 

Il riferimento è per esempio ai fondi di diritto estero, che in questi anni hanno assunto sempre più peso rispetto a quelli di diritto italiano. Ma non solo. Bisognerà trovare il modo di rappresentare adeguatamente i fondi immobiliari rispetto a quelli mobiliari, oppure le società di gestione più piccole e indipendenti insieme a quelle più grandi. Tutte saranno rappresentate all’interno del gruppo di lavoro che sarà coordinato da Giovannini. «Si tratta di categorie che tutte insieme possono apportare valore ad Assogestioni», continua Siniscalco, «e che devono poter eleggere i loro rappresentanti per instaurare un dialogo continuo con l’associazione». Lo statuto dovrà poi recepire anche alcune prassi che in questi anni hanno preso piede in Assogestioni, come per esempio l’autonomia di alcuni comitati, uno su tutti il comitato dei gestori che in queste settimane sta presentando le liste per il rinnovo di cda e collegi sindacali in scadenza. «Un lavoro che sarà veloce», dice Siniscalco. «L’intenzione è avere le nuove regole entro settembre». In questi mesi comunque l’associazione continuerà a lavorare avendo in mente tre obiettivi in particolare. «Aumentare la fiducia verso il settore», oltre a convincere il legislatore della «necessità di incentivare il risparmio a lungo termine», conclude Siniscalco e fare in modo che «il risparmio possa essere in parte convogliato verso gli investimenti, consentendo per esempio che una quota dei fondi possa investire in pmi». Ieri intanto il consiglio direttivo dell’associazione ha completato il comitato esecutivo nominando i quattro membri che si aggiungono al presidente e ai vicepresidenti. Gli otto membri del comitato esecutivo sono quindi, oltre a Siniscalco, Giordano Lombardo, Mauro Micillo, Nikhlin Srinivasan (eletti dall’assemblea il 26 marzo), Sergio Albarelli, Marco Carreri, Pietro Giuliani e Walter Ottolenghi, eletti ieri. (riproduzione riservata)